Calcio

Le pagelle di Fiorentina-West Ham, finale di Conference League

La Fiorentina capitola all'ultimo tuffo della Conference League, trafitta dal gol di Bowen in zona Cesarini. Le pagelle delle notte di Praga, amara per i viola

Le pagelle di Fiorentina-West Ham, finale di Conference League
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La Fiorentina non interrompe una maledizione che dura ormai da ventidue anni, prolungando un digiuno da trofei che abbatte lo spirito orgoglioso dei tifosi viola, giunti a Praga in massa e trafitti al cuore dal gol di Bowen all'ultimo istante. La finale di Conference League va al West Ham, bravo a sfruttare le debolezze dei gigliati e le poche occasioni capitate a loro tiro. Le pagelle dell'ultimo atto europeo per queste due ottime compagini.

Pagelle Fiorentina

Terracciano 6,5: trasmette sicurezza e risponde presente a ogni sollecitazione degli avversari, che lo stuzzicano spesso con dei tiri dalla distanza. "San Pietro" fa buona guardia e chiude la saracinesca. Sul rigore viene spiazzato e sul raddoppio fa quel che può, ma per i miracoli bisogna ancora attendere.

Dodò 5,5: un po' svagato il laterale brasiliano, che ci ha abituato a ben altre prestazioni. Più attento alla fase difensiva che alla propulsione, dialoga poco e male con Gonzalez. Spesso nervoso anche con l'arbitro. Serata opaca.

Ranieri 6: l'ex capitano della primavera gigliata veste la maglia da titolare con piglio, come se non sentisse il peso della serata e dell'investitura. Gioca da veterano e, al fianco del suo collega di reparto, forma una linea che sa muoversi e alzare le barricate quando serve. Esce stremato. (83' Igor 4,5: ingresso nefasto, si perde Bowen che gli sfugge senza pietà).

Milenkovic 6: gara solida e concentrata, il serbo non sbaglia quasi niente e di testa è una certezza. Una muraglia che difende con sicurezza ed esperienza, spendendo un giallo prezioso su un Paquetà involato verso la porta di Terracciano. Perde brillantezza con Igor al fianco.

Biraghi 5: il capitano gigliato frana sul più bello, all'atto finale di una partita che lo consacrerebbe nella storia viola. Invece, il laterale mancino si rende protagonista di un maldestro tocco di mano che causa un rigore che pesa come un macigno. Non basta il turbante per restituirgli l'onore.

Mandragora 6: partita di lotta e di governo, battaglia su tutti i palloni e cerca di imporsi sulla mediana. Tra i suoi piedi capita un'occasione clamorosa per portare la Fiorentina in vantaggio, ma la sfiora di pochissimo. (93' Barak SV).

Amrabat 6,5: un lottatore con due polmoni giganti, si spende e si sbatte per la causa come un leone. Copre e riempie gli spazi con qualità e forza. Il marocchino esibisce una prestazione di livello mondiale che però non basta alla viola.

Bonaventura 7,5: l'uomo in più di Italiano, un Jack che si trasforma in jolly nella gara più importante degli ultimi decenni della Fiorentina. L'ex Milan lo trovi dovunque, con la palla tra i piedi sa sempre cosa fare e dirige l'orchestra con i tempi giusti. La sua rete d'autore è un gioiello prezioso che purtroppo si perde nella notte di Praga.

Kouame 5: generoso e volenteroso, ma pasticcione e impreciso nei fondamentali. Prende un palo sul finale della prima frazione, ma nel complesso la sua prestazione è insufficiente. La sorpresa di Italiano non funziona. (62' Saponara 5: non incide e non dà il solito contributo di qualità).

Nico Gonzalez 7: vola in cielo per aggiustare un pallone di testa all'accorrente Bonaventura, che con un colpo di biliardo rimette in linea di galleggiamento la squadra toscana. L'argentino si accende a folate, ma è imprevedibile e spesso viene steso dagli avversari. Una spina nel fianco costante per i londinesi.

Jovic 6: il serbo ha l'occasione per diventare un nuovo signore di Firenze, stappando la partita all'ultimo tuffo del primo tempo. Peccato che l'arbitro annulli il gol per fuorigioco mentre lui è costretto a uscire per infortunio, causato proprio da una botta post rete. (46' Cabral 5,5: generoso, specialmente nei ripieghi difensivi, ma non morde).

Allenatore Italiano 5: la Fiorentina si sgretola sul più bello. Italiano manda in campo una formazione che domina territorialmente, ma che perde la coppa amaramente. Le mosse Kouame e Jovic da titolari non sortiscono l'effetto sperato, i cambi in corsa non incidono e deludono. Un peccato tenere la difesa alta quasi fino al centrocampo quando manca un minuto al termine dei tempi regolamentari. Seconda finale persa in stagione, questa però fa più male.

Pagelle West Ham

Areola 6: fa un grande intervento nel primo tempo, ma praticamente è inoperso per tutta la gara. Dà il suo contributo di esperienza sulle palle sporche.

Coufal 5,5: soffre gli esterni viola che spesso gli passano davanti senza troppi complimenti. Nonostante una prestazione negativa, i suoi non affondano e anche lui può festeggiare.

Zouma 6: ci mette fisicità e attenzione, insieme ad Aguerd forma una diga che lascia pochissimo spazio di pensiero e azione per gli avanti della Fiorentina. (61' Kehrer 6: l'ex PSG fa buona guardia).

Aguerd 6: gioca sporco, spesso è cattivo ma terribilmente efficace. Ha l'aria sorniona ma lo trovi dappertutto a fare sportellate e ad aprire l'alettone per sbattere le porte in faccia agli avversari.

Emerson 6,5: una scelta vincente quella di Moyes di metterlo in campo, perché punge e le sue accelerazioni sono state motivo di costante apprensione per tutta la retroguardia viola.

Soucek 6: padrone di casa poco appariscente, nonostante una fisicità fuori dal comune. Sa coprire gli spazi e mettere la gamba quando serve. Finalmente può alzare un trofeo da protagonista nello stadio che lo ha lanciato.

Rice 6: il centrocampista è in rampa di lancio attirando le sirene del calcio internazionale, anche se stasera non è tra i migliori. Saluta i suoi compagni consegnando un trofeo in una bacheca avara di coppe. Un bel modo per dirsi addio.

Bowen 8: sonnecchia per tutta la gara, poi come una frusta violenta nel silenzio di una stanza si infila tra la difesa viola, scappa dalla trappola del fuorigioco e a tu per tu con Terracciano lo trafigge con freddezza, regalando la coppa al West Ham.

Paquetà 6,5: si accende a un minuto dalla fine e con un filtrante micidiale manda in porta Bowen. Una giocata che vale una notte di festa e una medaglia in più nel proprio palmarés.

Benrahma 6: ha il merito di sbloccare la partita dagli undici metri, ma l'algerino è un oggetto misterioso della finale di Conference League. Ha le qualità ma non incide, anzi, rischia persino l'espulsione. (76' Fornais SV).

Antonio 5: il massiccio centravanti dei londinesi ondeggia e non trova mai la giocata giusta, né la posizione per far male a Terracciano. Una partita di sacrificio, ma nei sedici metri è invisibile. (90' Ogbonna SV).

Allenatore Moyes 6,5: l'esperto allenatore dei britannici imbriglia Italiano nel primo tempo, mentre nel secondo affonda la Fiorentina giocando un calcio sparagnino e quasi latino.

Ha il merito di non affondare e porta a casa un trofeo che vale una stagione intera.

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