Cronache

Revisione auto e moto, si cambia: ecco l’occhio elettronico contro i furbetti

In arrivo un sistema di videosorveglianza, obbligatorio per tutti i centri autorizzati, collegato con la motorizzazione civile: le telecamere sconfiggeranno le frodi?

Revisione auto e moto, si cambia: ecco l’occhio elettronico contro i furbetti

Anno nuovo, revisione nuova. Dal 1 gennaio 2015 tutti i meccanici e centri autorizzati dovranno munirsi di un sistema di videosorveglianza collegato con la motorizzazione per evitare che veicoli non a norma vengano invece promossi. Il Grande fratello di auto e moto si chiama “Mctcnet2”: una telecamera – e un sofisticato sistema – monitorerà in tempo reale il corretto svolgimento del test sulle vetture, che saranno condotti con software e macchinari aggiornati. L’installazione di tutti i dispositivi sarà a carico degli autoriparatori. L’occhio elettronico è dunque l’arma per combattere i furbetti, che (per l’appunto) chiudono un occhio, se non due, dando l’ok a mezzi di trasporto che invece avrebbero bisogno di una sistemata per poter circolare. La controffensiva tecnologica funzionerà? IlGiornale.it lo ha chiesto all’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre e ai diretti interessati. Abbiamo provato a chiederlo anzitutto alla Motorizzazione civile, cercando di contattare le sedi di tutti i capoluoghi regionali e di qualche altra città. Niente da fare: per giorni solo attese infinite e inconcludenti, nastri registrati e centralini che non funzionano. Le premesse non sono delle migliori.

I pro e i contro della riforma? La Cgia di Mestre, per voce di Giovanni Gomiero, risponde: “Per il semplice meccanico può essere un aiuto il fatto che, visto che l’auto può essere bocciata, le persone gli si rivolgano per riparazioni preventive. Diventa insomma fondamentale le pre-revisione. questo nuovo sistema dell’inserimento della telecamera, che trasmette in tempo reale alla motorizzazione civile, non permette di interrompere il processo di revisione. Se c’è qualcosa che non va l’auto viene bocciata subito, senza rattoppamenti dell’ultimo minuto”. Ed è proprio qui il senso della misura: “Ci sono tanti furbetti che fanno passare qualsiasi tipologia di mezzo. Agendo in questa maniera si dovrebbe limitare fortemente chi bara”. E quegli utenti che hanno un auto vecchia e che magari fanno economicamente fatica a portarla dal meccanico per sistemarla? “Pagano i 65.68€ di revisione con il rischio di vedersela bocciare e dunque dover rifare e ripagare l’esame. Il consiglio, in questi casi, è di recarsi dal proprio riparatore di fiducia così che questo possa sistemarla in vista del test”.

Passando ai contro, ecco i costi – non piccoli – per i centri di revisione. “Il problema principale per gli operatori del settore sono le spese che devono sostenere per l’aggiornamento di macchinari e software, oltre che per l’acquisto e l’installazione delle telecamere”. Il nuovo sistema Mctcnet2 sarà più macchinoso: “La revisione sarà più lunga e la preparazione di chi la fa deve essere ottimale. Ci è stato detto che bisognerà inserire a mano, nel nuovo sistema informatico, tutti i dati del libretto (prima bastava la fotocopia)”. Veniamo dunque alla dimensione della spesa: “10.000 per stare bassi. Il tutto a fronte di una tariffa ministeriale (i 65.68€) che è ferma da oltre sette anni. Ecco, con questo non vogliamo dire che dovrebbe essere aumentata perché, di questi tempi, non è il caso di infierire su automobilisti e motociclisti. È però indubbio che per i centri autorizzati si tratti di un esborso non indifferente.

La domanda l’avremmo volentieri fatta alla Motorizzazione, ma l’abbiamo girata all’Associazione Artigiani e Piccole Imprese: qualcuno monitorerà il sistema di videosorveglianza? “Non so se fisicamente, in Motorizzazione, ci sarà qualcuno che controllerà. Penso che, nel caso, sarà effettuato un controllo a campione”. Se è già difficile ottenere una risposta al telefono o via mail, la paura che la mancanza di personale in Motorizzazione renda inefficace questa riforma è alquanto fondata. Sarebbe infatti il colmo se Mctcnet2 – pagato caro da meccanici e centri autorizzati – funzionasse a meraviglia, ma al buio.

“Una telecamera che costa 100 euro ce la fanno pagare sui 1000” protesta un’officina autorizzata milanese, che ci racconta di non aver avuto alcun contatto con la Motorizzazione civile. L’operatore non crede alla reale efficacia del provvedimento: “Chi è scorretto troverà comunque un modo per imbrogliare. Va bene soltanto per il fatto che qualcuno non potrà fare più revisioni con una sola macchina. Noi siamo chiamati a metterci in pari a ottobre: vedremo allora come sarà il bilancio…”.

Un secondo operatore fa notare i costi considerevoli: “Alcune attrezzature possono essere aggiornate, mentre per altre – vuoi perché la ditta non esiste più,vuoi per altri motivi – non c’è la possibilità di farlo. Noi, a quel punto, dobbiamo cambiare la strumentazione e adeguarla alla legislazione della motorizzazione civile”. La somma, come ci raccontava il responsabile Cgia, è sui 10.000€, ma dipende da officina a officina. “Le faccio un esempio: un prova-fari può costare sui 3000€. Bene, noi abbiamo tre linee revisione auto e una per le moto: faccia lei il calcolo. Ah, e poi dobbiamo acquistare nuovi fonometri…”. Il meccanico, che è tenuto all’aggiornamento a fine gennaio, storce un po’ il naso sulle web cam: “Le prove diventano più controllate, ma dal punto di vista tecnico producono semplicemente un’ipotetica paura di fare le cose sbagliate. Mi spiego: chi vuole imbrogliare si pone il dubbio ‘in questo momento la motorizzazione mi guarda?’. Se uno lavora infrangendo le regole deve stare attento nel mettere in pratica i suoi escamotage, mentre chi è con la coscienza a posto è tranquillo come sempre, consapevole del proprio buon operatore. La nuova normativa allungherà un po’ di tempi: speriamo sia imposta a tutti in tutt’Italia” .

Chiediamo sempre a lui gli eventuali vantaggi della stretta sui controlli: “Ci dovrebbe essere una scrematura che fa fuori tutte quelle officine che lavorano male. E chi lavora male poi scredita poi tutti i centri di revisione: si sa, c’è quel luogo comune per il quale noi tutti bariamo: non è vero niente. Chi è abituato a lavorare solo e unicamente in maniera scorretta sarò disincentivato a farlo. E per noi questo è un grande vantaggio”. Chi ha fatto il furbo – sia l’utente che il centro “amico” – Cercherà comunque di sfuggire alla maggior rigidità dei controlli, ma il numero di bocciature all’esame della revisione è destinato a salire: “Le persone, però, devono capire che la revisione viene effettuata per la sicurezza del loro veicolo: è un bene per la loro incolumità.

Certo, visto il momento di crisi, capisco che non fa piacere trovarsi l’esito a ripetere, ma è meglio sapere prima di andare a sbattere che i freni hanno un problema”.

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