«Moussaoui può essere condannato a morte»

Ieri il verdetto della giuria popolare Usa: nei prossimi giorni si deciderà se il francese dovrà scontare l’ergastolo o essere giustiziato

da Washington

Zacarias Moussaoui potrà essere condannato a morte per il ruolo da lui svolto negli atttacchi terroristici dell’11 settembre 2001. È quanto ha stabilito la giuria popolare della Corte Federale di Alexandria, nello Stato americano della Virginia, che ha determinato la responsabilità del trentasettenne francese di origine marocchina negli attentati che provocarono più di tremila morti.
Questa fase del processo serviva a fissare solo la pena massima alla quale Moussaoui poteva essere condannato. A questo punto sarà necessario un altro verdetto della giuria per decidere se sarà effettivamente condannato a morte per iniezione letale o all’ergastolo senza possibilità di sconti di pena.
La scorsa settimana Moussaoui aveva testimoniato, contro il parere dei suoi legali che avevano cercato in ogni modo di impedirglielo, confessando a sorpresa che l’11 settembre 2001 avrebbe dovuto dirottare e far schiantare un aereo sulla Casa Bianca su ordine di Osama Bin Laden.
Lo scorso anno Moussaoui era già stato condannato per cospirazione per aver progettato di assumere il controllo di un velivolo per farlo precipitare su un edificio nel territorio degli Stati Uniti, ma in una seconda ondata di attacchi.
Fino ad allora aveva sempre negato di essere coinvolto nell’attacco principale.
L’accusa aveva basato la sua richiesta di pena di morte sul fatto che Moussaoui, arrestato già il 16 agosto 2001, aveva tenuto nascosto agli investigatori quello che sapeva sugli attentati.

Harry Samit, l’agente federale che lo aveva arrestato, tentò invano di convincere i suoi superiori a spiccare un mandato di arresto contro di lui, dopo aver raccolto informazioni sull’imminenza di un attentato negli Stati Uniti e soprattutto sulla possibilità che fosse compiuto utilizzando aerei di linea dirottati.

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