Movida, rimandata l’isola dei Navigli

Tavoli e sedie fuori norma. Palazzo Marino ai commercianti: «Adeguatevi». La replica: «Impossibile senza i tempi di apertura della zona pedonale»

L’isola estiva sui Navigli rimandata a dopo le elezioni, che si terranno il 6 e il 7 giugno, e a dopo la fine delle scuole. Incassano una mezza vittoria i residenti e i loro figli che potranno dormire sonni tranquilli almeno fino alla 10 di giugno circa. «Merito», in parte, dell’inefficienza dei commercianti, che, secondo l’assessore al Tempo libero Alan Rizzi, incaricato dal sindaco di coordinare il tavolo interassessorile sulla Movida, non hanno rispettato gli accordi. Ed è subito polemica tra il Comune e le due associazioni di categoria, che riuniscono i 120 locali sulle sponde milanesi, Navigli Domani e Associazione culturale Naviglio Pavese. «Speriamo fortemente che l’isola perdonale parta entro maggio - si augura Giorgio Montingelli, delegato sul territorio dell’Unione del Commercio - siamo in 1.200 a lavorare e siamo in tempi di crisi. Durante l’isola estiva guadagniamo il doppio rispetto a un venerdì sera normale: si parla, infatti, di un passaggio medio, per un venerdì estivo, di 20mila persone. L’anno scorso inoltre “Estate Navigli” era partita il 18 maggio. Speriamo che l’avvio della pedonalizzazione non sia legato a logiche elettorali». Ma l’assessore Rizzi mantiene la linea dell’intransigenza: «Io sono sempre stato rigoroso nel rispettare gli impegni a differenza dei commercianti. Finché non si metteranno in regola con le linee di decoro urbano concordate, ovvero uniformità per ombrelloni, dehors, tavoli e sedie l’isola non potrà partire». «È una sciocchezza - ribatte Montingelli -. Rizzi è stato male informato: l’accordo con l’assessorato al Decoro urbano prevedeva per l’anno scorso ombrelloni e dehors uguali, operazione che ci era costata 200mila euro totali, e quest’anno seggiole e tavoli. Ma finché non si conoscono i tempi dell’isola estiva è impossibile procurarsi il nuovo arredamento: in molti non hanno spazio sufficiente per tenerlo all’interno dei locali».
Palazzo Marino quest’anno adotta la linea dura, con regole più severe per chi sgarra. Se l’anno scorso, infatti, dal 18 maggio al 30 settembre erano state comminate 38 multe in totale, quest’anno al secondo «richiamo» verrà revocato direttamente il plateatico, ovvero il permesso di occupazione di suolo pubblico. Le regole rimangono le stesse: tra le altre l’obbligo tassativo di chiusura e di sgombero dalla strade di tavoli e sedie alla 2, il divieto di vendita di birra in bottiglie di vetro, obbligo per ogni locale a tenere pulita l’area. A vigilare una pattuglia di 20 vigili e, a loro supporto nei weekend, anche la polizia.
Il Comune ha manifestato insoddisfazione anche verso il calendario di eventi organizzato dalle due associazioni nel 2008, in prevalenza di concerti jazz per pochi giorni al mese. Quest’anno se ne occuperà l’assessorato al Marketing territoriale di Massimiliano Orsatti che ha indetto un bando di gara. Obiettivo: tenere viva la zona anche di giorno con mostre, esposizioni e iniziative culturali.

I locali sponsorizzeranno con 50mila euro complessivi.
In calendario per l’assessore Rizzi e colleghi mercoledì prossimo, invece, le riunioni per le altre zone calde della movida meneghina: Arco della Pace-Sempione, corso Como e colonne di San Lorenzo.

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