Una mozione per vedere chi sta con la sindaco

Una mozione per vedere chi sta con la sindaco

(...) Per trovare le altre cinque firme necessarie, basterebbe andare a scoprire le carte dei tre consiglieri de «L’Altra Genova», cioè Emanuele Basso, Giuseppe Murolo ed Enrico Musso, che pur avendo lasciato il Pdl hanno sempre dichiarato la loro opposizione alla sindaco. Per trovare le restanti due firme ci si potrebbe immediatamente rivolgere a Vincenzo Lorenzelli, uscito addirittura dall’Udc e candidatosi contro Marta Vincenzi, e ai tre attuali consiglieri dello scudocrociato, Gianlorenzo Bruni, Umberto Lo Grasso e Vincenzo Vacalebre. Qui, per l’appunto, verrebbe a galla la verità, visto che il segretario regionale casiniano, Rosario Monteleone, ha già giurato in ogni modo di essere anti-Vincenzi. Ora avrà la possibilità di dimostrare che dice la verità. E con queste eventuali firme si potrebbe persino fare a meno di quella di Alberto Gagliardi, formalmente ancora nel Pdl, pur avendo già fatto sapere di aver rotto gli indugi per passare in quella maggioranza con la quale si va schierando ormai da lunghi mesi.
«Eppure non guardo solo a questi partiti - aggiunge il segretario regionale della Lega, Francesco Bruzzone - Leggo i giornali e, senza voler entrare in casa di altri, mi pare di capire che la sindaco abbia molti nemici soprattutto nel Pd. L’obiettivo è comunque quello di farla andare a casa entro l’estate. Perché ormai è come una pallina da tennis impazzita: prende botte da una parte e dall’altra, ogni tanto schizza via dove le pare e fa danni. In più sta usando il Comune per prepararsi la rielezione». Un disastro, un tale disastro che viene spontaneo chiedere alla Lega perché mai dovrebbe far fuori quello che sarebbe egoisticamente il miglior avversario possibile. «Perché si può ragionare da segretario di partito e basta, oppure da politico che ha a cuore Genova - replica Bruzzone - E la Lega non è una forza che raccoglie la protesta, dobbiamo pensare agli interessi dei cittadini. Il loro interesse è quello di mandare via chi sta portando il Comune allo sfacelo. Anche per questo, al di là dell’atto politico della mozione di sfiducia, porteremo questo documento ai genovesi, chiederemo le loro firme, per averne migliaia a conferma di quello che è il sentimento della gente».
La mozione di sfiducia sarà anche un primo passo verso le elezioni. La sottoscrizione della mozione servirà alla Lega per vedere con chi si potrà fare un secondo passo. «Che poi consisterà nel buttare giù un programma eventualmente condiviso - conclude Bruzzone - Non posso dire cosa accadrà con Fli, Udc o altri. Dipenderà anche dall’evoluzione di molte scelte a livello nazionale».
A fare l’elenco dei «danni» già provocati da questa amministrazione e di quelli che potrebbero ancora essere fatti da qui alle prossime elezioni ci pensa Alessio Piana, capogruppo leghista in consiglio comunale. Che nel testo della mozione ha dettagliato ogni cosa. «Questa sarà ricordata come l’amministrazione che ha fatto l’Authority, una macchina inutile che grava sui bilanci per due milioni l’anno senza produrre benefici - attacca Piana - O la giunta che ha fatto l’Agenzia sociale per la casa, che ha solo aumentato la spesa pubblica a fronte di due soli contratti stipulati in un anno. Questa è l’amministrazione della fusione Iride-Enia, del disastro Amt, del Puc contraddittorio, della mobilità insostenibile. Questa è la maggioranza che parla di sicurezza, fa il nuovo regolamento di polizia urbana. E poi dice che gli alpini non sono capaci di dare più sicurezza ma vorrebbe dare la gestione del centro storico alle lucciole e fare un contratto alle guardie giurate.

È la giunta che annuncia una task force contro l’abusivismo, ma tollera il mercatino di via Turati, il degrado al Porto Antico e cerca un’area per allestire il mercatino degli abusivi». Contro tutto questo e molto altro arriva la mozione di sfiducia. Che però rischia di sfiduciare quelle forze politiche che non sapranno scegliere con chiarezza da che parte stare.

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