Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Annunciata con toni enfatici, la «Consulta dei municipi» convocata ieri mattina in Campidoglio dal sindaco Veltroni - la prima, dopo sei anni - si è chiusa con un nulla di fatto su molte delle tematiche sul tappeto (sicurezza, risorse per i municipi e, su tutte, quella di un decentramento amministrativo rimasto finora sulla carta) per stessa ammissione di alcuni minisindaci, al gran completo a eccezione del presidente del III Municipio, Orlando Corsetti e di quello del XX, Massimiliano Fasoli, lunico amministrato dal centrodestra. Molti gli assessori presenti oltre a Veltroni, tra cui quelli alle Risorse umane Lucio DUbaldo, alla Scuola Maria Coscia e al Bilancio Marco Causi. Il summit si è chiuso dopo due ore con lannuncio dellistituzione di una commissione tecnica composta da una delegazione di minisindaci e, per lamministrazione, da Causi, DUbaldo, il direttore del I Dipartimento («Risorse Umane e Decentramento») Pietro Barrera e il capo di Gabinetto del sindaco, Maurizio Meschino. Un gruppo di lavoro - non inedito nel suo genere - che entro il prossimo 30 settembre dovrà fornire risultati in materia di competenze amministrative dei municipi. Altra novità sarà lampliamento delle dirigenze nelle ex circoscrizioni: a differenza di adesso, le direzioni «scuola» e «sociale» avranno un direttore a testa. «Unoperazione - smorza gli entusiasmi lo stesso DUbaldo - che avrà un riflesso economico, con degli aumenti di costi determinati dai 19 dirigenti in più». E che probabilmente verrà ammorbidita.
Ma le critiche più dure arrivano proprio da due presidenti di municipio di Rifondazione, Andrea Catarci (XI) e Sandro Medici. (X). «La riunione è iniziata malissimo - racconta Catarci - con unintroduzione di DUbaldo che non ha detto nulla sul piano politico e che ha proposto listituzione di una nuova figura dirigenziale, descrivendolo come una sorta di panacea di ogni male. In realtà si tratta di un passo da formica dopo anni di immobilismo». Vada per la commissione, spiega Catarci, a patto che a presiederla non sia DUbaldo «che ha dimostrato di non credere alla possibilità di una reale riforma dellimpianto politico-amministrativo. E poi non credo che dal 14 ottobre Veltroni manterrà lo stesso piglio di sempre». E Sandro Medici va addirittura oltre: ««La commissione, oltre ad arrivare in ritardo, è inadeguata perché a presiederla sarà DUbaldo. Durante la riunione ho chiesto le sue dimissioni».
Tutti contro il capro espiatorio DUbaldo quindi nella maggioranza, come sottolinea Fasoli, che già lunedì aveva definito il tavolo «una perdita di tempo»: «Con lui presidente il nuovo organismo sarebbe già dichiarato morto».
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