Musica e chiodi per battere Prodi

Lo «spartito» degli azzurri sa quali sono le stecche di Romano Prodi: l’Europa, «ha lasciato un brutto ricordo»; i poteri forti «è una pedina nelle loro mani»; la politica d’antan, «è il “prodotto”». Punti deboli di un leader «che si limita a difendere l’esistente e gli interessi consolidati». Note su cui i candidati di Forza Italia devono puntare la loro campagna elettorale, ricordando che il governo Berlusconi si condensa in 45 punti. Quarantacinque leggi «per fare, per crescere e per essere liberi» che, nella quotidianità, si sono declinate in libertà di fare e libertà dal bisogno. Memoria che l’ufficio comunicazione elettorale di Forza Italia ha pure tradotto nei «chiodi azzurri», quelli dedicati al carovita e alla famiglia, all’immigrazione e alle privatizzazioni, alla riforma della Costituzione e a quella della scuola. Fotografia di un Paese «dove l’occupazione è cresciuta nonostante le difficoltà dell’economia nazionale e internazionale» e dove «gli interessi italiani in Europa sono stati difesi con forza e successo».

Immagine dell’Italia «modernizzata per affrontare il nuovo contesto economico e politico mondiale» che, dal 1996 a oggi, ha superato mille scogli. Che nel kit azzurro si condensano in 15 note. Quelle da suonare allo stonato Prodi.

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