"La musica zen ci unisce. Cantiamo con Domingo"

Il maestro Sci Wule e i monaci buddisti in Conservatorio si esibiscono con la "Wule Symphony orchestra"

"La musica zen ci unisce. Cantiamo con Domingo"
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Maestro Shi Wule, che cos'è la musica zen? Che cosa possono aspettarsi gli spettatori al Conservatorio domenica sera?

"La musica zen non è semplicemente uno stile, ma un'esperienza interiore. Non cerca effetti spettacolari: ogni nota è un respiro, ogni melodia è un'eco del cuore. Gli spettatori non saranno solo ascoltatori, ma saranno invitati a vivere la musica come un viaggio interiore. Durante il concerto potranno sperimentare una trasformazione graduale: dal silenzio alla quiete, dalla quiete a una consapevolezza più profonda".

Che relazione esiste tra il buddismo zen e la musica?

"Lo zen si fonda sulla consapevolezza del momento presente, e la musica è forse l'arte più autenticamente del presente. Una nota suonata vive solo nell'attimo in cui risuona, e subito svanisce. È un richiamo alla preziosità dell'istante. Nel buddismo si dice la forma è vuoto e la musica lo incarna: non ha una sostanza permanente, ma tocca direttamente il cuore. In questo senso, zen e musica sono come due specchi che si riflettono: lo zen rende la musica più profonda, e la musica rende lo zen più vivo".

Non è la sua prima volta a Milano. Come definirebbe il pubblico?

"Il pubblico milanese mi colpisce per sensibilità e passione. A Milano si intrecciano il rispetto per la tradizione classica e l'apertura al nuovo. Gli spettatori diventano parte del dialogo musicale. Sanno cogliere le sfumature più delicate e con i loro applausi creano un'energia speciale. A Milano sento che il pubblico non è mai distante".

Che cosa le piacerebbe trasmettere con la sua musica?

"Vorrei trasmettere pace, compassione e speranza. Viviamo in un'epoca di ansia e tensioni, credo che la musica possa diventare una forza di guarigione. Non invito le persone a fuggire dalla realtà, ma a trovare dentro di sé una calma che permetta di affrontarla meglio".

Com'è nata l'idea di un'orchestra di monaci zen?

"L'idea è nata dal desiderio di unire la pratica spirituale con l'arte. I monaci coltivano con la meditazione un'attenzione e una purezza interiore straordinarie. Quando suonano, queste qualità si riflettono nel suono, che diventa trasparente e sincero. L'orchestra non è solo un gruppo musicale, ma anche un simbolo: un ponte tra Oriente e Occidente, tra spiritualità e creatività. Ogni concerto è al tempo stesso un atto artistico e un atto di pratica spirituale".

Qual è la scaletta della serata?

"Il concerto è diviso in due parti. Nella prima, la Wule Symphony Orchestra esegue una sinfonia ispirata ai sutra buddisti, brani che si intrecciano a elementi meditativi, e nuove creazioni che accompagnano lo spettatore in un viaggio dell'anima. Nella seconda interviene il grande tenore Plácido Domingo. Insieme interpretiamo arie che parlano di amore, compassione, speranza e resilienza.

La sua voce, unita all'orchestra e alle danze dei monaci, darà vita a un dialogo unico tra tradizione e contemporaneità, tra oriente e occidente. Il concerto si concluderà con un'esecuzione corale, simbolo di compassione, un invito a riconoscere che, al di là delle differenze culturali o religiose, la musica può unire i cuori di tutti".

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