
«Filo di note nasce da un'esigenza: trovandomi a contatto diretto col mondo giovanile ho percepito un abbassamento preoccupante della conoscenza musicale dei giovani. Oggi i ragazzi, in maniera quasi anestetizzata, fruiscono di quello che il mainstream passa senza nessun tipo di approccio critico. Non per colpa loro, sia chiaro. Da qui l'idea e la sfida di cercare di invertire una tendenza». A parlare così è Filippo Bentivoglio fondatore di «Filo di studio», studio di registrazione digitale, produttore musicale, compositore di colonne sonore per film e spettacoli teatrali e insegnante di chitarra alla Civica scuola di musica Antonia Pozzi di Corsico di cui è vice direttore. Dopo aver fondato nel 2019 Sheep Music Publishing, casa editrice indipendente che promuove l'opera di autori e musicisti che i grandi editori non sono in grado di produrre, lancia ora l'ambizioso progetto Filodinote (www.filodinote.com).
«L'obiettivo è portare la musica classica ai giovani usando i loro canali per cercare di essere rapidi e accattivanti senza modificare una nota- spiega- La classica ha per sua natura una tale ricchezza di informazioni tecniche, critiche e musicali, per cui chi la frequenta è in grado di orientarsi nell'ascolto del jazz, dell' hip-hop, del pop. Un ragazzino che ascolta, che ne so, le sinfonie di Mahler e di Beethoven riuscirà ad avere un approccio più critico sulla musica mainstream».
Partire dalla musica classica è come partire dall'alfabeto. Inoltre è una disciplina che richiede un'applicazione giornaliera, cioè, non ci sono scorciatoie. «Il messaggio che vogliamo far passare continua Bentivoglio - è che per raggiungere un obiettivo bisogna fare fatica. La musica poi è uno strumento educativo potentissimo: insegna l'importanza delle regole, dell'ascolto e la capacità di condivisione». Oggi la musica classica è arroccata in una nicchia, quindi se la montagna non va da Maometto...Da qui il primo disco realizzato, registrato e prodotto da Filodinote che è anche un'etichetta discografica: il Quartetto Goldberg (Jinghzi Zhang, Giacomo Lucato, Matilde Simionato e Martino Simionato), una realtà tra le più promettenti del panorama cameristico contemporaneo. E che ora Bentivoglio punta a portare nelle scuole, a partire dalle superiori per arrivare alle medie, organizzando lezioni concerto tenute dagli stessi giovani talenti per proporre ai ragazzi modelli di successo alternativi ai soliti influencer ma anche nei social. In programma ci ne sono già altri dischi, il progetto di János Bálint flautista di spicco e quello di Lorenzo Micheli, chitarrista classico acclamato a livello internazionale, ma per poterli produrre serve la collaborazione di aziende che si comportino da mecenati sostenendo i costi di produzione e soprattutto la promozione.
«Filodinote nasce con questo afflato- spiega Bentivoglio- individuare aziende sensibili che, attraverso la sponsorizzazione di singoli progetti discografici, possano trovare spazi pubblicitari ad alto contenuto valoriale e nel contempo dare modo ai talenti protagonosti del singoli progetti di per poter essere raccontati attraverso i social, la stampa, i videoclip per arrivare quindi ai giovani».