Il tema dell'estate per gli amanti della musica sono ancora una volta i concerti e, quest'anno, l'argomento di maggior interesse in tal senso sono quelli che vengono chiamati "finti sold-out". Sembra esserci quasi una "guerra" tra fandom, che accusano vicendevolmente il cantante gli uni degli altri di barare in tal senso. Ma mentre in tanti fanno ipotesi ed elucubrazioni, Federico Zampaglione dei Tiromancino odal suo profilo Facebook ha fatto una ricostruzione ipotetica utilizzando la tecnica della sceneggiatura in cui immagina un dialogo tra un fantomatico artista e un fantomatico organizzatore di concerti.
"Si continua a leggere un po’ ovunque l’arcinota storia dei finti sold out ma le spiegazioni che vedo su come funziona il meccanismo sono spesso poco chiare. Proverò a spiegarvelo a modo mio, con una pagina di sceneggiatura, dopo aver visto questa storia succedere per circa 30 anni", ha scritto nel suo profilo, sottolineando "un'impennata spaventosa in tempi recenti, soprattutto ovviamente ai danni di artisti ancora giovani ed inesperti". Quindi, usando la tecnica di sceneggiatura, ha immaginato un dialogo tra un ipotetico organizzatore di concerti e un cantante che a lui si affida. È così che Zampaglione spiega che quelle che sarebbero a suo dire le dinamiche dietro la vendita dei biglietti a basso costo.
Nella ricostruzione del cantante c'è una prima fase in cui l'organizzatore suggerisce all'artista di fare il "grande salto" di qualità con i concerti in palazzetti e stadi, rassicurando che ci saranno i sold-out. "Se i biglietti si vendono tutto bene, ma se non si vendono, come purtroppo accade sempre più spesso perché si vuole troppo, io (inteso come organizzatore nella finzione di Zampaglione, ndr) ti chiamo un lunedì mattina con la voce preoccupata e paternalistica, mentre ancora dormi (inteso come artista nella medesima rappresentazione, ndr)", scrive il cantante. "La piantina di TicketOne è tutta verde… Malgrado i soldi che io ho speso per promuovere il tuo tour", direbbe l'ipotetico organizzatore al cantante che a lui si era affidato. A quel punto si paventa spesso l'annullamento, che però per l'artista è impensabile dopo essersi speso per settimane e mesi sui social annunciando i maxi eventi.
L'ipotetico organizzatore nella sceneggiatura di Zampaglione a quel pounto paventerebbe un'altra ipotesi: "Te lo riempio io lo stadio ( o il forum), ci sono biglietti gratuiti, ad un euro, 10 euro, invitiamo tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende a noi vicine, mettiamo biglietti in regalo con la spesa nei supermercati, facciamo contest con influencers, retate nei locali con i biglietti… Insomma fammi fare il mio lavoro". A quel punto, però, il fantomatico organizzatore di Zampaglione proporrebbe le sue condizioni: "Una buona parte dei costi per riempire lo stadio, ad ora vuoto, te li accolli tu". La conclusione dell'artista è amara: "Da questo momento in poi tu vai e fai (per anni) solo quello che ti dico io e tutto ciò che guadagni per un buon 85% è mio, perché devo rientrare e bada bene i costi li ho in mano io… non te. Se mai volessi inoltre interrompere il contratto, prima ovviamente mi paghi tutto, oppure resti qui da me e con calma sconti Triste morale della favola ? Solletica l’ ego di qualcuno ( meglio se ingenuo o megalomane) e poi… Mangiaci sopra a vita".
In conclusione, Zampaglione scrive: "Spero di essere stato chiaro nel farvi capire il diabolico meccanismo e ci tengo a chiarire che il post è generico, quindi non riferito a nessuno in particolare ma ad una abitudine che da anni, sta distruggendo il meccanismo dei concerti e molte carriere".