Gran finale a "Inner_Spaces", Mark Fell fa cantare gli algoritmi

All'Auditorium San Fedele di Milano, ovazioni per il compositore inglese di elettronica sperimentale. Bene anche l'"apripista" Sandro Mussida, con i suoni meditativi della sua composizione ("Huit") per quartetto. Lunedì la presentazione della nuova stagione. I concerti riprenderanno a settembre

Gran finale a "Inner_Spaces", Mark Fell fa cantare gli algoritmi
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Si è conclusa l'edizione "Primavera" di "Inner_Spaces", rassegna milanese di musica elettronica che da oltre dieci anni si tiene nell'Auditorium San Fedele. Grande partecipazione come sempre alla serata, introdotta da padre Antonio Pileggi, fondatore della kermesse, e dal suo collaboratore-esperto Gaetano Scippa, giornalista musicale. Il concerto è partito sotto il segno del suono "meditativo", con un flusso di brani proposto da Sandro Mussida (classe 1974), figlio di Franco (che era in sala) fondatore della band del prog italiano Pfm. Brano di Mussida Jr. proposto "Huit", per quartetto d'archi ed elettronica (in scena il Syntax Ensemble).

L'opera, assai godibile sul piano sensoriale, si è presentata, oltre che come occasione meditativa, anche come proposta, al pubblico, di contemplazione sonora. Già, proprio così. Nel silenzio quasi surreale della sala, al buio, la potenza degli altoparlanti dell'Acusmonium Sator; si è potuto godere di questo tour sonoro, dove ogni singola nota veniva offerta secondo una visione cosmica, arcana, senza tempo della musica. Un mondo incantato.

Applausi convinti del pubblico, che ha mostrato di gradire il viaggio tra musica sussurrata e silenzi", di stampo quasi sciarriniano. Poi, la seconda parte del "recital": un momento quasi "acusmatico", ovvero luci spente, sala di nuovo al buio, palcoscenico vuoto, l'artista-interprete presente, ma al centro della sala, alla consolle. Seconda parte sotto un segno assai diverso rispetto alla prima, con il compositore inglese Mark Fell.

Se l'apertura dell'evento è stato dedicato al suono sussurrato, alla lentezza, alla meditazione e al silenzio, la seconda parte all'impatto uditivo potente, spigoloso, ritmico, composto e scomposto, geometrico, rimore. Fell ha messo in campo un mondo musicale che per esistere fa il ricorso agli algoritmi, anche; lui è considerato uno dei protagonisti mondiali di questo genere estremo, di confine. Risultato: ovazioni per una proposta che difficilmente si poteva ascoltare altrove. Così, anche nell'ultimo concerto, "Inner_Spaces" si è confermato come uno dei luoghi più avanzati ove incontrare la musica elettronica, nelle sue più diverse sfaccettature.

Non a caso è anche frequentato da addetti ai lavori e da artisti di fama internazionale (vedi Cattelan). Prossimo concerto? La stagione estiva si è conclusa, tutto ripartirà a settembre. Lunedì prossimo verrà annunciato pubblicamente il nuovo cartellone.

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