
Si è conclusa con un lieto fine la vicenda di Valentina Greco, la 42enne cagliaritana scomparsa in Tunisia da 10 giorni. Dopo l'allarme della famiglia, la segnalazione all'ambasciata italiana e le tempestive ricerche delle forze dell'ordine locali, la donna è stata fortunatamente ritrovata incolume. Come dichiarato dalla Farnesina, che ha lavorato alacremente per avere notizie della nostra connazionale, Valentina aveva perso i sensi e si trovava all'interno di un armadio, in casa sua.
Stando a quanto riferito sino ad ora, dunque, la donna avrebbe avuto un malore. La madre della 42enne ha inoltre rivelato che la figlia aveva già avuto, in passato, dei problemi di salute. Per la precisione, anni fa aveva avuto un'embolia polmonare molto grave, cosa che ancora adesso la costringe ad assumere dei farmaci anticoagulanti. Potrebbe essere questa la causa del malore accusato dalla connazionale?
L'embolia polmonare è una condizione potenzialmente pericolosa, che insorge quando un coagulo di sangue riesce ad ostruire un'arteria polmonare, ostacolando il flusso sanguigno. Le conseguenze, quindi, possono essere molto gravi, addirittura letali. L'interruzione del flusso sanguigno riduce drasticamente l'apporto di ossigeno, mettendo sotto stress il cuore. Generalmente il coagulo si forma in vene profonde, come quelle delle gambe, e poi risale il torrente circolatorio, arrivando ai polmoni. Le causa di questo evento sono molteplici: possono essere dei recenti interventi chirurgici, delle terapie ormonali, il fumo e il sovrappeso, dei tumori maligni, oppure una gravidanza. C'è poi anche una componente genetica da non sottovalutare. Fra le cause anche la sedentarietà/inattività.
I sintomi comunemente accusati sono dispnea (difficoltà a respirare), dolore toracico che si aggrava durante l'inspirazione, tachicardia, malessere e vertigini e tosse secca.
Avendo avuto una problematica di questo tipo, Valentina Greco, a detta della madre, assumeva dei farmaci. La principale terapia somministrata per il trattamento di questa condizione - che mira a evitare che si crei un nuovo trombo - è a base di anticoagulanti, come l'eparina da iniettare oppure farmaci da assumere per via orale. In caso di coagulo già presenti, si usano invece dei farmaci trombolitici.
Al momento non sappiamo ancora cosa sia accaduto di preciso alla 42enne.
La donna, trovata svenuta in casa, è stata portata in ospedale. Sul caso sono ancora in corso le verifiche delle forze dell'ordine. Fonti rivelano che si stesse nascondendo, ma la questione non è ancora stata chiarita.