Il musical "mondiale" dei tredicenni per tenere lontana la guerra

"La rivolta della Gioia": in scena 12 ragazzini che fermano i carri armati scatenando una festa

Il musical "mondiale" dei tredicenni per tenere lontana la guerra
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Sei tredicenni e un bambino di undici anni, per l'anteprima mondiale di un musical molto particolare, perché il termine "mondiale" è stato scelto come contrapposizione alla terza guerra mondiale, per scongiurarla anche attraverso il canto. Anche per questo la canzone è interrotta da letterine a Dio, lette da un piccolo attore che è anche il figlio dell'autore, Cristian Ceresoli. Racconta: "È una canzone che ho iniziato a scrivere nel dicembre 2008, quando è nata mia figlia che adesso sta studiando per il quarto anno all'estero. In quei giorni in Palestina il mondo ha assistito sconvolto alla morte di cinque bambine e al ferimento di una delle loro sorelline. Da questo stridente contrasto, tra la felicità di avere in braccio la bambina e il sentimento di ciò che poteva capitare a un altro padre in un'altra parte del mondo, è nato questo lavoro". Si tratta così di musica originale, pop, cantata dal vivo.

Il titolo del musical, che vuole essere anche una festa, è La rivolta della Gioia. Due parole che possono sembrare in opposizione, ma a spiegarle è la trama: tra una partita di pallone e i carri armati, una banda di dodici ragazzini "si ribella allo squallore delle armi scatenando una festa mondiale che, almeno all'inizio, sembra determinare un cambio nel corso degli eventi. "Lo chiamo musical nonostante in scena non si danzi perché a ballare è il pubblico, trascinato dal ritmo della festa. Ci saranno anche due miracoli". Il coro dei bambini, nel numero di dodici, si richiama ai dodici apostoli.

Tutto ciò accadrà oggi al Teatro Oscar. Lo spettacolo sarà poi portato per la prima vera e propria a Roma, al Parco della Musica Ennio Morricone. "Il musical riprende la Natività, in un mondo di guerre il figlio della Gioia si trova a scappare con la mamma in una grande metropoli dove la madre è costretta ad arrabattarsi. Lui vuole essere buono e scatena feste, aggregando altri bambini e bambine come lui che scatenano feste". In scena Silvia Gallerano, con altri artisti come Gianluca Casadei e Fabio Monti, per la direzione musicale di Stefano Piro. "Non vedremo danzare ma canteranno in modo che alle persone venga voglia di ballare. A ballare sono i corpi di chi ascolta".

Nella vicenda raccontata le principali vittime sono uomini, "con le bombe che gli cascano addosso". Ma al fondo di tutto c'è il desiderio di portare sul palco una favola, che si ispira a Capossela come a Dario Fo: "Se non si grida viva la libertà ridendo, non si grida evviva la libertà".

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