Da prof. a candidato in un giorno. È stata la giornata della svolta, ieri, per Enrico Musso. Che la mattina, bici elettrica e capotto blu, reduce dagli esami di Economia dei trasporti ed Economia del territorio in Darsena, colto di sorpresa dallobiettivo del fotografo del Giornale chiedeva tregua: «In questi giorni sono state scritte molte cose su di me, non sempre esatte e gratificanti. Proprio adesso, quando avrei bisogno di più calma per pensare». E che nel pomeriggio è andato ad Arcore con i vertici di Forza Italia e con Renata Oliveri la candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia per incontrare Silvio Berlusconi. Unora di incontro cordiale per dire lufficiale sì alla candidatura a Tursi.
Alle cinque del pomeriggio era fatta, e dimenticate erano le polemiche che negli ultimi giorni lo hanno visto protagonista per quella frase che avrebbe pronunciato cinque anni fa, svelata dal Corriere mercantile e riprese dal Corriere della sera, «Berlusconi è una iattura per lItalia», che ieri ha spinto Nicola Abbundo dellUdc a dire: «O Musso smentisce o non sarà il candidato sindaco della Casa delle Libertà». Dopo una giornata caldissima nel corso della quale a lungo è circolata la voce che Musso stesse pensando di ritirarsi dalla corsa, ogni allarme è rientrato. Compreso quello di An, la cui parte genovese aveva aspramente criticato la scelta di un candidato giudicato troppo vicino al centrosinistra. Tanto che oggi il segretario provinciale del partito Alfio Barbagallo proporrà agli alleati di correre con una lista unica, «perché se è vero che Musso può prendere anche i voti del centrosinistra contrastando lulivista Stefano Zara, allora dobbiamo evitare il voto disgiunto». Capolista secondo An, che lancia «il laboratorio politico genovese» forte del sostegno entusiasta di Maurizio Gasparri il responsabile nazionale per le elezioni amministrative, dovrebbe essere Sandro Biasotti, che già alcuni mesi fa aveva dato la propria disponibilità.
Ieri lex governatore ha incontrato Claudio Scajola, condividendo con lui la scelta di un candidato «che ho apprezzato durante il mio mandato per le sue capacità e per le sue indiscusse competenze nella logistica e nei trasporti», ma anche «tutte le strategie «attuali e prossime della CdL».
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