Muti ricorda Karajan con il Requiem di Verdi

da Vienna

Con un concerto eccezionale, italianissimo, la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, Riccardo Muti ha ricordato a modo suo Herbert von Karajan, di cui quest’anno cade il centesimo anniversario della nascita. Per il concerto al Musikverein in memoria del grande direttore austriaco, concerto che chiudeva l’anno commemorativo in Austria, Muti ha scelto il capolavoro verdiano, concepito in origine per la morte di Gioachino Rossini nel 1868 e poi rielaborato per la morte di Alessandro Manzoni nel 1873. Accanto ai Wiener Philharmoniker e al coro della Società degli amici della musica, un cast incredibile: il soprano Barbara Frittoli, il mezzosoprano Luciana D’Intino, il tenore Ramon Vargas e il baritono basso Thomas Quasthoff.
Oltre un’ora e mezzo di filato di esecuzione, platea gremita con tutto esaurito da mesi, parterre di vip, e grande emozione in sala: dopo il risuonare delle ultime note con il grave Libera me, lunghi attimi di silenzio e commozione fra il pubblico. Poi un diluvio di ovazioni, cori di «bravo» e chiamate fuori scena: rose rosse per Muti, e applausi per oltre dieci minuti.

Ad applaudire in platea anche il pianista Maurizio Pollini, il nuovo direttore dell’Opera di Stato di Vienna, Dominique Meyer, tanti cantanti lirici (fra cui Salvatore Licitra e Michael Schade), e la figlia di Karajan, Isabel.

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