La signora Giulia Crespi, presidente del Fai (Fondo per lAmbiente Italiano) non demorde. Prosegue nella sua strenua, e pur solitaria, lotta in difesa del patrimonio «culturale e paesaggistico» del nostro Paese, organizzando concerti; sensibilizzando singoli cittadini danarosi, industrie, istituzioni, alla ricerca disperata di fondi; aprendo le porte delle residenze storiche acquisite, restaurate ed offerte nuovamente ai cittadini, sollecitando i politici a tener fede agli impegni presi. Lo ha fatto, anche alla vigilia del concerto sinfonico della Chicago Symphony Orchestra guidata da Riccardo Muti, allAuditorium di Roma, in favore del benemerito Fai, con una lettera aperta al Presidente del Consiglio, invitandolo a onorare gli impegni presi alla vigilia delle passate elezioni: portare lo stanziamento dello Stato in favore della cultura all1% del Pil, mentre oggi è fermo allo 0,26%, per «rispettare il nostro passato e scommettere sul nostro futuro», secondo le stesse dichiarazioni di Prodi. Quellimpegno - ha dichiarato la Crespi - non è stato ancora onorato, e il Fai è costretto a cercare soldi - leterno problema - in qualunque modo, anche ricorrendo a grandi concerti. Per questo, ha invitato una delle più prestigiose orchestre americane, una delle cosiddette «cinque sorelle» (Chicago, Filadelfia, Los Angeles, Boston, New York), quella di Chicago, che torna in Italia dopo trentanni. Per capire quale sia il profilo tecnico e stilistico di questa gloriosa compagine, plasmata da Fritz Reiner, e, negli anni più vicini a noi, da Georg Solti e Daniel Barenboim, ci siamo fatti aiutare da un giovane musicista, Marco Pierobon, prima tromba solista di Santa Cecilia, che con lorchestra americana ha spesso lavorato. «Rispetto alle altre orchestre, comprese le massime europee, lOrchestra di Chicago colpisce per laltissimo livello tecnico dei singoli strumentisti. Una professionalità immaginabile: una volta abbiamo eseguito la Nona di Mahler, con Barenboim, dopo soli 45 minuti di prova. A Chicago ogni musicista sa che la sua professione renderà anche in termini economici solo se sarà in grado di assicurare sempre prestazioni da solista. Ciò che contraddistingue lOrchestra di Chicago è però la brillantezza e compattezza del suono, specie nel settore degli ottoni. Limpatto con la Chicago, seppure con un suono estremizzato, non ha pari al mondo».
ll programma scelto da Muti lo confermerà.
Auditorium. Sala Santa Cecilia. Concerto per il Fai. Domani, ore 21. Numero Verde: 800.166.250.