Muti sale sul podio per aiutare il Fai

In programma la Patetica di Ciaikowskij, Paul Hindemith e Aleksandr Scriabin

La signora Giulia Crespi, presidente del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) non demorde. Prosegue nella sua strenua, e pur solitaria, lotta in difesa del patrimonio «culturale e paesaggistico» del nostro Paese, organizzando concerti; sensibilizzando singoli cittadini danarosi, industrie, istituzioni, alla ricerca disperata di fondi; aprendo le porte delle residenze storiche acquisite, restaurate ed offerte nuovamente ai cittadini, sollecitando i politici a tener fede agli impegni presi. Lo ha fatto, anche alla vigilia del concerto sinfonico della Chicago Symphony Orchestra guidata da Riccardo Muti, all’Auditorium di Roma, in favore del benemerito Fai, con una lettera aperta al Presidente del Consiglio, invitandolo a onorare gli impegni presi alla vigilia delle passate elezioni: portare lo stanziamento dello Stato in favore della cultura all’1% del Pil, mentre oggi è fermo allo 0,26%, per «rispettare il nostro passato e scommettere sul nostro futuro», secondo le stesse dichiarazioni di Prodi. Quell’impegno - ha dichiarato la Crespi - non è stato ancora onorato, e il Fai è costretto a cercare soldi - l’eterno problema - in qualunque modo, anche ricorrendo a grandi concerti. Per questo, ha invitato una delle più prestigiose orchestre americane, una delle cosiddette «cinque sorelle» (Chicago, Filadelfia, Los Angeles, Boston, New York), quella di Chicago, che torna in Italia dopo trent’anni. Per capire quale sia il profilo tecnico e stilistico di questa gloriosa compagine, plasmata da Fritz Reiner, e, negli anni più vicini a noi, da Georg Solti e Daniel Barenboim, ci siamo fatti aiutare da un giovane musicista, Marco Pierobon, prima tromba solista di Santa Cecilia, che con l’orchestra americana ha spesso lavorato. «Rispetto alle altre orchestre, comprese le massime europee, l’Orchestra di Chicago colpisce per l’altissimo livello tecnico dei singoli strumentisti. Una professionalità immaginabile: una volta abbiamo eseguito la Nona di Mahler, con Barenboim, dopo soli 45 minuti di prova. A Chicago ogni musicista sa che la sua professione renderà anche in termini economici solo se sarà in grado di assicurare sempre prestazioni “da solista”. Ciò che contraddistingue l’Orchestra di Chicago è però la brillantezza e compattezza del suono, specie nel settore degli ottoni. L’impatto con la Chicago, seppure con un suono estremizzato, non ha pari al mondo».
ll programma scelto da Muti lo confermerà.

Il concerto si aprirà con la Patetica di Ciaikovskij; seguirà la suite Nobilissima visione, di Hindemith; e, a conclusione, Il poema dell’estasi di Scriabin. «Un programma in crescendo - commenta Pierobon. Con Scriabin, l’Orchestra si scatenerà. Sarà un bel sentire!».
Auditorium. Sala Santa Cecilia. Concerto per il Fai. Domani, ore 21. Numero Verde: 800.166.250.

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