«Muti salirà sul podio dell’Opera di Roma»

RomaSiamo sempre più vicini al miracolo. Il commissario straordinario del Teatro dell’Opera di Roma Gianni Alemanno torna alla carica e, assieme al ministro Bondi, gioca la carta di Riccardo Muti per ricostruire un’istituzione ridotta alla flebo. Dopo l’antipasto (L’Otello di Verdi nel dicembre scorso e l’Ifigenia di Gluck a marzo 2009) arriva l’incarico più volte annunciato. Ma l’incantevole bacchetta del maestro napoletano dovrà far magie contro sindacati, buchi in sala e voragini di bilancio.
Ieri Muti ha fatto sapere di essere disponibile alla direzione musicale a partire dal Natale 2010. Un anno e poco più per decidere, anche se già si inizia a ipotizzare il posticipo al 2011. Un’operazione ambiziosa e affascinante annunciata da una scarna nota del Campidoglio: «Sarà questo il suo impegno principale assieme alla direzione musicale dell’Orchestra sinfonica di Chicago». L’incontro a Salisburgo col sindaco Alemanno e il consigliere di amministrazione dell’Opera, Bruno Vespa avrebbe insomma convinto il maestro che scioglierà la riserva dopo i «necessari approfondimenti tecnici» anche se ieri il sindaco ha annunciato il sì a Radio24. In realtà Muti, già da ora, vorrebbe iniziare la selezione dei nuovi professori d’orchestra presiedendo le commissioni di concorso. Fin qui il bello del progetto. Che potrebbe franare se è vero, come riferisce il sottosegretario ai beni Culturali Francesco Giro, che il maestro ha posto come condizione la pace sindacale e la necessità di «rilanciare» la cultura lirica del centrosud collegando l’Opera di Roma al San Carlo di Napoli.
E infatti in serata arrivano i paletti dei sindacati. «La pace sindacale si ottiene rispettando le norme e i contratti e noi non dubitiamo che Riccardo Muti lo farà - afferma Roberto Conte del Libersind-Confsal del Teatro dell’Opera -. Il maestro ci ha sempre fatto un’ottima impressione. Per questo, se dovesse accettare l’incarico di direttore musicale del teatro i sindacati “giusti” dovrebbero essere contenti».
A Roma, dove si pensa soprattutto a sopravvivere al caldo feroce, la notizia di Muti all’Opera porta una ventata felice. Il sindaco Alemanno è in ferie in Tirolo, ci pensa allora il vicesindaco Mauro Cutrufo a commentare la lodevole iniziativa: «Muti si presenta da solo. È uno dei primi nomi dello scenario internazionale dell’opera e il fatto che abbia accettato la direzione del teatro dell’Opera ha un grande significato».
La corte dell’Opera di Roma nei confronti di Riccardo Muti ha una lunga storia. Che sembra sia sul punto di concludersi con l’annuncio di ieri. Del resto, a marzo Muti aveva detto che, se anche avesse deciso di non accettare l’offerta, avrebbe considerato «l’orchestra, il coro e il palcoscenico dell’Opera di Roma il luogo privilegiato» per le sue rappresentazioni in Italia».
Da Roma Muti di inviti ne ha sempre avuti, specie dopo aver lasciato la direzione della Scala nel 2005. Risale infatti a quell’anno l’annuncio dell’allora direttore musicale Gianluigi Gelmetti e del sovrintendente Francesco Ernani sulla possibilità che il maestro venisse a dirigere all’Opera alcuni concerti, cosa che il sindaco Veltroni annunciò di persona nell’ottobre 2006.
Bisogna aspettare il 2007 per avere la notizia che Muti avrebbe diretto a Roma a dicembre 2008 un’opera, l’Otello di Verdi preparato col Festival di Salisburgo, a cui nel marzo 2009 è seguita l’Ifigenia in Aulide. Un successo che rilanciò le voci sulla possibilità dell’arrivo del maestro come direttore musicale a Roma. Lo stesso nuovo sindaco Alemanno rivelò allora di avergli fatto l’offerta e di non aver ricevuto un no, ma la richiesta di pensarci sopra. Dopo il cambio della guardia alla guida dell’Opera, con la scelta di Nicola Colabianchi come consulente per la direzione artistica del Teatro, nell’ultima stagione c’è stato il bisogno di definire presto tutto l’organico, con la nomina di un sovrintendente e un direttore musicale: carica quest’ultima per la quale il nome di Muti naturalmente è tornato di moda. È infatti un obiettivo che Alemanno, divenuto anche commissario straordinario del Teatro, ha affrontato di persona.

Da Vienna Muti fece sapere non molto tempo fa di sperare che la questione» si risolvesse presto. Ieri l’annuncio del Comune sembra aver messo un lieto fine alla lunga rincorsa al maestro e alla sua direzione musicale dell’Opera di Roma. Chissà.

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