Mutui: «La surroga dà forza al cliente»

La banca «fannullona», quella che cercherà di ostacolare il trasferimento del mutuo a un nuovo istituto, dovrà pagare una penalità dell’1% al cliente. Questa, in sintesi, la nuova norma contenuta nel decreto anticrisi appena approvato alla Camera. A Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline - il sito internet che mette a confronto le offerte bancarie di mutui immobiliari - chiediamo: è un passo avanti verso un miglior rapporto risparmiatore-banca e una spinta a una maggiore funzionalità del sistema?
«È un fatto positivo senz’altro. Conferma e dà vigore al principio della surroga. La penalità è uno strumento aggiuntivo del quale il cliente potrà tenere conto anche alla stipula del contratto. Lo rende in qualche modo più forte».
Oggi forse qualche banca tende a tergiversare per trattenere il cliente...
«Il cliente lo si trattiene in altro modo: con offerte convenienti e con un servizio migliore».
La nuova norma, se non sarà modificata al Senato, prevede che l’iter di surroga debba essere avviato entro 30 giorni
«Il testo, in realtà, è un po’ generico, e questo costituisce una sua debolezza. Trenta giorni per perfezionare la surroga non sono tanti: si tratta di un’operazione complessa, che vede attivarsi varie parti e ciascuna di esse potrebbe avere delle responsabilità nei ritardi. La penalità andrà pagata dalla vecchia banca, ma questa a sua volta potrà rivalersi, se ce ne sarà fondamento, sulla nuova banca, o sul notaio, o sugli uffici pubblici che abbiano tardato...».
La penalità la incassa il cliente?
«Sì, e anche questo è un elemento delicato. Anche il cliente - per il quale la surroga è completamente gratuita, poiché le spese, anche notarili, sono a carico della banca nuova - è parte nel processo di surroga, perché, per esempio, a certi atti deve essere presente. Non si deve poter pensare che lo stesso cliente trovi il modo di ritardare - non presentandosi, non facendosi trovare - per incassare la penalità; che è dell’1% per ogni mese o frazione di mese...».
Che ci siano stati ritardi delle banche, in molti casi, è fuori di dubbio.
«Sì, e alcuni sono stati anche sanzionati dall’Antitrust. Tuttavia il testo poteva essere meno rigido: poteva dire per esempio che la scadenza dei 30 giorni diventa rilevante e può essere impugnata solo se si ravvisa del dolo o della colpa. Così invece sembra che tutto proceda d’ufficio. E questo pone un altro elemento di dubbio».
Quale?
«Il testo del decreto non dice chi debba applicare la norma.

Come fa un cliente che si sente vittima di ritardo a far valere i propri diritti? Deve andare dall’avvocato? E chi gli paga le spese legali? E chi decide? Non c’è indicazione di un’autorità incaricata di stabilire se c’è responsabilità e a chi questa appartiene».
Il cliente può surrogare la banca quante volte vuole?
«Teoricamente sì. Ma se lo fa un anno si e un anno no è difficile che poi trovi che gli dà retta».
PStef

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