Paolo Bracalini
Si sono accattati oscudillo, il frustino, prima di avere il cavallo. Come il contadino di quel proverbio napoletano, anche il Comune partenopeo ha fatto la spesa con poca accortezza. Solo che la spesa in questo caso è bella grossa, è costata due milioni e mezzo di euro nel bilancio comunale.
Servivano nuovi carri attrezzi per i vigili urbani, che finora devono arrangiarsi solo con due mezzi per liberare terze e quarte file dalle auto in sosta nelle strade di Napoli, e il Comune ne ha comprati 20, nuovi di zecca. Ma i tecnici della Iervolino non avevano preso bene le misure. I carrigru, che dovrebbero portare le auto rimosse nel deposito comunale di via Brin, in quel cancello non ci entrano. Sono troppo larghi. Sul libretto cera scritto tutto, ma nessuno si è preso la briga di confrontare le dimensioni delle nuove macchine con quelle dellingresso del deposito. Se ne sono accorti soltanto quando hanno provato a parcheggiarli dentro, appena consegnati dopo quasi un anno dallordine, con ancora il cellophane sui sedili.
Che fare? Finora, un bel niente. Prima li hanno posteggiati nel piazzale davanti al Comando della Polizia municipale, in uno spiazzo allaperto. Poi, quando la notizia del clamoroso «pacco» preso dallex assessore alla Mobilità, il bassoliniano Nicola Oddati, oggi assessore alla Cultura, dopo un servizio in una tv locale a modi Striscia la notizia (e temendo quella vera) li hanno nascosti in una capannone al riparo da occhi indiscreti. Ora nessuno sa che fine faranno. Succederà come per le motociclette dei vigili urbani, rimaste ferme per quattro anni, dal 2001, prima che il Comune di Napoli trovasse il personale per guidarle? Perchè il problema non è solo questione di misure. Mancano anche i conducenti. I comunali in servizio alla polizia municipale, muniti della patente speciale per guidare gli autocarri, nel frattempo sono andati in pensione o hanno cambiato mansione. Se pure le gru fossero della grandezza giusta, ora non ci sarebbe chi le guida. «È uno spreco assurdo - dice Daniele Minichini, segretario generale della Lipol (Libera polizia locale) -. Abbiamo chiesto un incontro allassessore ai Trasporti ma finora non ci ha voluto ricevere. Come sulla riforma della polizia municipale, che langue da anni, il Comune fa finta di non sentire».
La vicenda dei carri immobili è diventata una questione politica anche in consiglio comunale, dove la scorsa settimana Vincenzo Moretto, consigliere di An, ha presentato uninterrogazione al sindaco Iervolino e agli assessori competenti. «È così che lamministrazione di centrosinistra intende combattere la diffusa illegalità degli automobilisti partenopei? Se questo è il modo di intervenire da parte del centrosinistra napoletano in materia di sicurezza urbana, vuol dire che siamo proprio alla frutta». Tra laltro, non si sa neppure a chi spetterebbe, risolti gli altri problemi, la competenza sui nuovi mezzi, se allazienda dei trasporti locali (Anm) o ai «vigilini» (gli ausiliari) di Napolipark , società a capitale pubblico partecipata dallAnm (al 91%) e dal Comune (9%), che gestisce le linee blu.
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