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Napoli, comune in crisi Iervolino perde la testa "Cancello i vermiciattoli"

Il giorno dopo lo scioglimento del consiglio comunale il sindaco passa agli insulti e allo "scarica barile": "Voglio cancellare i tanti vermiciattoli che ho conosciuto"

Napoli, comune in crisi 
Iervolino perde la testa 
"Cancello i vermiciattoli"

Napoli - La Iervolino perde Napoli e anche la testa. Il giorno dopo lo scioglimento del consiglio comunale è la volta degli insulti e dello scarica barile. Rosa Russo Iervolino, dopo la fine anticipata di circa due mesi del suo secondo mandato di sindaco, ne racconta luci e ombre. "Ci sono stati alcuni errori nella scelta degli assessori e sapete a chi mi riferisco - dice, alludendo a Roberto De Masi, che diventato consigliere è passato in Fli e ha firmato le dimissioni - sono contenta di aver sempre istintivamente preferito la Napoli popolare alla Napoli borghese. Se mi invitano a San Giovanni a Teduccio mi sento tra la mia gente. Probabilmente avrei dovuto andare dal parrucchiere una volta di più e nei salotti bene". A chi chiede quale sarà l’ultimo pensiero per Palazzo San Giacomo, il sindaco risponde di voler "cancellare i tanti vermiciattoli che ho conosciuto da queste parti. E preferisco ricordare - dice - le tantissime persone che mi hanno circondato di affetto e che hanno fatto le nozze con i fichi secchi".

Prende le distanze dalla primarie "Non abbiamo sottovalutato nulla - spiega - essendo politico di lungo corso, la puzza si sentiva arrivare nelle commissioni, nelle riunioni dei capigruppo, nel consiglio comunale. Anche la mozione di sfiducia era un modo per discutere". Per Iervolino le ultime vicende interne al suo partito, il Pd, con le primarie napoletane ’congelatè per accuse di brogli e nessun candidato ancora scelto, non possono essere collegate alla sua vicenda. "Non abbiamo dato uno spettacolo bello, ma legare ciò è una commistione scorrettissima. Proprio in un momento in cui stava nascendo un candidato buono e forte", dice, alludendo a Mario Morcone.

Scarica barile Unico rimpianto, "non aver lavorato con un consiglio comunale diverso, avremmo potuto fare mille cose invece dei giochetti sul numero legale a metà seduta". E qui un nuovo affondo: "per uno scansafatiche in più o in meno, non si manda la terza città d’Italia in ginocchio. Se si dovesse applicare questo principio in Parlamento, Berlusconi sarebbe a casa da tempo". Napoli è, cita Goethe, "angeli e diavoli. Lo sforzo è di fare più angeli e meno diavoli". Quanto al Pd, "si è comportato con grande linearità e incisività". Ringrazia Prodi che l’ha chiamata e Bersani.

"Gli ho detto - rivela - potremmo ora fare una campagna più appassionata e libera da pensieri".

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