A Napoli e Genova code e botte per i biglietti della promozione

Nel capoluogo ligure distribuiti falsi numeri a chi era in fila. Tutto esaurito domenica a Marassi

Luca Russo

da Genova

Genoa-Napoli, la sfida per il Paradiso. Qualcuno ha già vinto. È in serie A, anzi ha conquistato lo scudetto dell’ingegno. Inutile scomodare Totò, Peppino o Gilberto Govi. Neppure loro sarebbero arrivati a tanto. Ad accaparrarsi i biglietti per la partita dell’anno facendo finire in fondo alla coda i tifosi che magari avevano dormito davanti ai botteghini per essere i primi. Tutto accade a Genova, davanti al Genoa Store. Ieri mattina apre la prevendita per quei pochi tagliandi rimasti. Tra abbonamenti e mini-abbonamenti (per le ultime tre partite) lo stadio Ferraris è già prenotato per 23.000 posti, ne restano meno di diecimila. E, appunto, c’è chi si è attrezzato col sacco a pelo. Una coda interminabile già di prima mattina, e inevitabili mugugni contro chi vuole saltare la fila. Ci vorrebbe la rotellina che distribuisce i numeri per la coda come al panificio. Ci vorrebbe? Macché, c’è davvero. Qualche zelante addetto inizia a distribuire i numeri progressivi e i tifosi si sentono al sicuro da brutte sorprese. Di più, possono lasciare la fila per andare a godersi un meritato caffè. Aspetta aspetta però il loro turno non arriva mai. Protestano e finalmente scoprono che quei numeri progressivi non li hanno certo distribuiti gli addetti del Genoa Store, ma qualche furbacchione che ha preferito restare in una coda ormai «dimagrita» e che quando la beffa viene scoperta è già in viaggio, magari verso Napoli, con il prezioso tesoro conquistato.
Il Ferraris è già esaurito per la sfida che domenica vale la serie A. Ma chi non ce l’ha fatta con l’astuzia, si è dovuto arrangiare con la forza. A Genova come a Napoli. Alle ricevitorie della Lottomatica come ai botteghini dello stadio San Paolo, unici punti vendita autorizzati oltre al Genoa Store. È dovuta intervenire la polizia per mettere fine alle risse davanti ai tabaccai, così come è stato necessario chiamare anche le ambulanze per soccorrere i feriti del San Paolo. A Napoli erano oltre quattromila a contendersi quei 2069 biglietti disponibili. Il sogno di assistere alla partita decisiva dal settore ospiti dello stadio di Marassi è diventato realtà solo per un tifoso napoletano su due. A mezzogiorno e mezzo i tagliandi erano stati già polverizzati e così «tanto» tempo c’è voluto solo perché non si poteva dare più di un biglietto a persona e tutti dovevano presentare un documento d’identità che andava registrato. Nonostante i botteghini esponessero il cartello del tutto esaurito, davanti allo stadio di Fuorigrotta è rimasto per tutto il pomeriggio un migliaio di tifosi in attesa di un improbabile miracolo.
A Genova la situazione non è migliore. Riguardando meglio in fondo ai cassetti, la società Genoa ha scoperto che in serata erano rimasti pochissimi biglietti del settore distinti, ma è inutile dire che anche quelli già stamattina finiranno in pochi minuti. Domenica si replica.

Le code si trasferiranno molto probabilmente ai cancelli dello stadio, perché i controlli delle forze di polizia si annunciano rigorosi e quindi anche lenti. A meno che qualcuno non voglia scrivere una nuova sceneggiatura per Totò, Peppino o Govi.

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