A Napoli con Mazzarri arriva Montali

Uno scorre le notizie d’agenzia e resta impressionato dal dettaglio: è durato tre ore il colloquio tra il presidente del Napoli De Laurentiis e l’ad della Samp Beppe Marotta. È vero: il padrone di casa, patron della Filmauro, è un tipo capace di annegare qualsiasi ospite in un fiume di parole ma il contenzioso non era tale da spiegare la cronometrata durata dell’incontro. Alla fine, controllo dopo controllo, è venuto fuori il vero motivo che è economico, tanto per cambiare. E che riguarda, nel nostro caso, lo stipendio che la Samp deve versare nelle tasche di Walter Mazzarri, l’allenatore destinato a rimpiazzare Roberto Donadoni sulla panchina del Napoli. Già, nel calcio ci sono alcune abitudini che andrebbero bandite per sempre. Una di queste prevede che la società che paga l’allenatore lasciato a riposo (è il caso della Samp con Mazzarri) provveda a liquidargli, a titolo di buonuscita, un paio di mensilità in più, così, tanto per chiudere la partita. Beppe Marotta, che è un tipo tosto, oltre che preparato, ha resistito a tutte le pressioni e ha detto no, no, no, tre volte no. Così Mazzarri, lasciato libero a far data da ieri lunedì 5 ottobre, riceverà gli arretrati fino a domenica 4 ottobre: né un giorno in più, né un giorno in meno. Meno male.
Altra curiosità: Donadoni sarà esonerato non per particolari demeriti nello svolgimento del suo mandato ma per mancanza di entusiasmo. Come motivazione, siamo all’inedito o quasi. Nel senso che il presidente del Napoli ha riconosciuto nell’ex dg Pierpaolo Marino il maggiore responsabile del fallimento calcistico napoletano. Troppi i milioni investiti, quasi 120 milioni in tre anni, in cambio di risultati men che deludenti. E allora perchè oggi Donadoni sarà ricevuto e congedato? La risposta è pittoresca: perchè non ha trasferito entusiasmo alle sue truppe, non ha parlato di Champions e neanche di scudetto. Non solo. Ma al tecnico bergamasco, da parte del presidente, viene riconosciuto un altro alibi ancora più consistente: non ha ricevuto dal mercato, per colpa dello stesso Marino i giocatori adatti al modulo. Ma allora perchè lo licenzia? Mistero.
«Così va il calcio» è la chiosa saggia di Ulivieri, presidente del sindacato e amico di vecchia data di Mazzarri.

La ricostruzione del Napoli, dunque, partirà dal cambio dell’allenatore: via Donadoni, dentro Mazzarri col suo 3-5-2 che è una specie di marchio di fabbrica. Sarà seguita dalla seconda mossa: e cioè dalla nomina di Giampiero Montali, del cda della Juventus, a direttore generale del Napoli. Dovrà organizzare il club e scegliere un ds che lo affianchi per l’area tecnica.

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