A Napoli va in scena la rivolta del popolo Pdl: "Non date i soldi al sindaco De Magistris"

La Prestigiacomo annuncia un intervento d’urgenza. Calderoli: "Niente decreti truffa o sono guai". Il premier: "Il problema è già sul tavolo. Stiamo studiando le misure"

A Napoli va in scena la rivolta del popolo Pdl: 
"Non date i soldi  al sindaco De Magistris"

Roma I roghi, in centro, in via Toledo, le rivolte nella periferia orientale, i blocchi stradali sulla tangenziale. Napoli è appestata e infuocata e a Roma il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo incontra Luigi de Magistris per trovare una soluzione: ci penserà ancora il governo, che è pronto a varare un decreto d’urgenza. «Lo faremo certamente - dice da Bruxelles Silvio Berlusconi - . Affronteremo presto il problema che è già sul tavolo. Abbiamo iniziato dei precisi approfondimenti e stiamo studiando le misure più appropriate».

Il giorno giusto è martedì: toccherà al Consiglio dei ministri approvare il piano che permetterà di trasferire i rifiuti anche in altre regioni. Ma la Lega non ci sta. «Al momento sono solo chiacchiere, non abbiamo visto alcun testo. Nessuno pensi di usare decreti truffa - avverte Roberto Calderoli - sennò volano le sedie. Il premier lo sa». Il Carroccio si mette di traverso, il Cavaliere però non si scompone troppo. «Vedremo, ci stiamo lavorando».

Serviranno robuste dosi di diplomazia, visti anche i mal di pancia della base Pdl. Sul blog Spazio Azzurro sono in molti a non volere che il governo si muova. «Non date soldi a de Magistris», scrive Roberto. E Fabio: «Se fanno il decreto, io non pago più la tassa sulla spazzatura». Da Lubiana Giorgio Napolitano chiede interventi duraturi, non un tampone, ma si rende conto della difficoltà dell’impresa: «É un impegno molto duro e di non breve periodo». Poi lancia un appello accorato: «Sì, liberate Napoli dalla munnezza».

Intanto c’è un’emergeza da risolvere. «Bisogna fare presto- dice il sindaco - , la città è con l’acqua alla gola». Dopo le ultime polemiche con il governo, l’incontro con la Prestigiacomo è «positivo e costruttivo» e si conclude addirittura con un comunicato congiunto. «Metteremo insieme - racconta il ministro - delle norme per consentire che ci sia un flusso extra-regionale dei rifiuti». Ma questo è proprio il punto contestato dalla Lega. «Si tratta di un provvedimento temporaneo e straordinario - spiega la Prestigiacomo - solo per la Campania e solo per sgombrare la città dalla spazzatura». Il governo si impegnerà anche a sbloccare i 150 milioni previsti per la raccolta differenziata in tutta la regione e offrirà «supporto per la fase di transizione.

Infatti, dopo, Napoli dovrà fare da sola. «La questione rifiuti - si legge nella nota congiunta - deve essere risolta dagli enti locali, attraverso il ritorno alle procedure ordinarie».

Insomma, sostiene il ministro, «è importante che il governo aiuti Regione e città per arrivare all’autosufficienza, ma non si può chiedere lo stato di emergenza: punti essenziali dovranno essere il miglioramento degli impianti, l’apertura di almeno due piccole discariche e un aumento della differenziata».
Il sindaco è soddisfatto. «Torno da Roma sollevato, la Prestigiacomo ci ha assicurato l’impegno del governo». Ma il gioco del cerino acceso non è finito. «Ora la responsabilità è tutta sulle spalle di Berlusconi».

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