Cronaca locale

Benevento, scoperto allevamento abusivo di maiali: sequestrati 50 animali non controllati

I suini erano senza marche auricolari o tatuaggi identificativi e il proprietario, un 58enne, non è stato in grado di esibire nessuna documentazione per attestarne la provenienza

Benevento, scoperto allevamento abusivo di maiali: sequestrati 50 animali non controllati

Erano custoditi in ricoveri realizzati in legno e lamiere arrugginite i 50 maiali sequestrati a Sant’Agata dei Goti, nel Beneventano. Gli animali erano senza marche auricolari o tatuaggi identificativi e il proprietario, un 58enne, non è stato in grado di esibire nessuna documentazione per attestare la provenienza dei suini. I successivi accertamenti dei carabinieri forestali hanno confermato che l'allevamento dei maiali fosse completamente abusivo, privo di qualsiasi controllo sanitario, in quanto non era censito come azienda zootecnica.

Sul posto anche il personale Asl che ha provveduto all'identificazione di tutti i maiali e al prelievo di campioni sierologici che venivano inviati all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale per essere analizzati al fine di accertare l'eventuale presenza di malattia vescicolare e di pseudorabbia suina.

Qualche settimana fa, sono state abbattute oltre mille galline e mandate al macero circa 55mila uova. È questo il risultato del blitz compiuto dai carabinieri forestali e dagli operatori dell’Asl in un’azienda agricola di Sant’Agata dei Goti, nel Beneventano, dove, dopo una serie di analisi, è stato individuato un focolaio di salmonella.

I controlli dei militari dell'Arma a tutela della salute dei consumatori proseguiranno anche nei prossimi giorni. Come rendono noto i carabinieri, la salmonella, pur non essendo una malattia con elevata mortalità, è la seconda patologia di origine alimentare più comune in Europa.

Recentemente, si sono intensificati i controlli in tutta Italia. Il Ministero della Salute ha deciso di aumentare il numero di lotti di uova biologiche da ritirare dal mercato, a scopo cautelativo, per "contaminazione microbiologica da salmonella enteritidis”. In seguito ai richiami dello scorso 22 gennaio, l’ultimo riguarda quelle provenienti dall'azienda agricola biologica Olivero Claudio, nello stabilimento in via Rigrasso al civico 9, a Monasterolo di Savigliano, comune in provincia di Cuneo, in Piemonte, e vendute con lo stesso marchio.

I nuovi lotti richiamati sono: 1A130120, 2A130120 2C130120 con scadenza il 10 febbraio e 1A140120 e 2C140120 con scadenza l'11 febbraio. Le segnalazioni riguardano sia quelle vendute sfuse che in confezione da 4 e da 6. Il Ministero della Salute aveva anche comunicato il ritiro dal mercato di diversi lotti del formaggio Puzzone di Moena per possibile contaminazione da Listeria Monocitogenes. Il prodotto è venduto sotto i marchi Trentin Spa e Regione che vai: il richiamo riguarda i lotti 21324, 21324A e 21324N.

La salmonella enterica è un batterio gram-negativo, flagellato, a forma di bastoncello, appartenente al genere delle Salmonelle. Molti casi di salmonellosi sono riconducibili a cibo infettato da salmonella enterica, questa infatti molto sovente attacca bovini e pollame. Tra gli animali domestici anche i gatti e i criceti, che la possono poi trasmettere all’uomo. Nelle uova delle galline, i batteri inizialmente sono presenti soprattutto nell’albume. In seguito, durante la maturazione di queste a temperatura ambiente, i batteri possono provocare la rottura della membrana del tuorlo e propagarsi in tutto l’uovo. Refrigerazione e congelamento non riescono a debellare completamente il batterio in questione, ma possono rallentarne o alterarne la crescita.

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