Biglietti per il Vesuvio più cari: la truffa del pregiudicato

L'uomo acquistava tutti i biglietti messi a disposizione sul sito per ogni fascia oraria di visita alla vetta del vulcano

Biglietti per il Vesuvio più cari: la truffa del pregiudicato

Acquistava online tutti i biglietti messi a disposizione per le visite al Parco del Vesuvio con l'obiettivo di rivenderli, a prezzi maggiorati, ai numerosi turisti del sito: per questo motivo un pregiudicato di Torre del Greco (Napoli) è stato denunciato con l'accusa di truffa.

L'uomo operava seguendo un collaudatissimo modus operandi, facilmente attuabile per il fatto che la biglietteria all'ingresso del Parco, chiusa dall'inizio dell'emergenza sanitaria, non aveva mai riaperto. Per attuare la propria truffa il pregiudicato rimaneva costantemente connesso al sito del Parco del Vesuvio, occupandosi di acquistare in blocco tutti i biglietti messi a disposizione per ciascuna fascia oraria.

L'installazione di un piccolo modem all'interno della sua auto, alimentato tramite la batteria del mezzo, gli consentiva di gestire ogni operazione senza mai allontanarsi dalla zona dell'ingresso. Postazione strategica presso la quale si recava ogni mattina senza mai allontanarsi da essa fin quando non avesse venduto l'ultimo biglietto disponibile. La prima conseguenza di una situazione del genere era l'indisponibilità di ticket sia per le agenzie di viaggio che per i turisti che tentavano di acquistare online i titoli di accesso.

In effetti l'unica soluzione disponibile per i visitatori intenzionati ad ammirare lo spettacolo della vetta del Vesuvio, una volta giunti ai mille metri di quota, era quella di acquistare dal pregiudicato i biglietti a un prezzo maggiorato. Il costo minimo era di 15 euro (contro i 10 reali), ma questo poteva variare a seconda dei clienti: in genere per i turisti stranieri le tariffe erano ancora più salate. Le denunce inoltrate al comune di Ercolano da parte di turisti, agenzie di viaggi e tour operator, per i quali risultava impossibile trovare i ticket, hanno fatto scattare le indagini dei carabinieri.

Gli uomini dell'Arma hanno colto il 54enne in flagranza di reato, sequestrandogli sei biglietti che riportavano nomi di fantasia e il modem installato nell'auto. Oltre alla denuncia per truffa e alla sanzione amministrativa per secondary ticketing, per il pregiudicato sarebbe in arrivo una sorta di daspo. "Stiamo preparando un provvedimento amministrativo per vietare a questa persona di tornare sul Vesuvio", ha dichiarato infatti il sindaco Ciro Buonajuto, come riportato da Repubblica.

Restano comunque le proteste da parte di chi chiede a gran voce la riapertura della biglietteria, visto che l'accesso al parco diventa impossibile per quanti non siano riusciti a prenotare con grande anticipo i propri biglietti. "Noi dobbiamo preservare il Vesuvio e contingentare gli ingressi. Il punto è la prenotazione. Così non concentriamo i turisti tutti nella stessa fascia oraria", replica il presidente del Parco del Vesuvio Agostino Casillo, per nulla intenzionato a riaprire il punto di vendita.

"E comunque sul posto c'è un dispositivo automatico", prosegue. Per chi dovesse rimanere tagliato fuori dalla visita al Vesuvio, secondo il presidente, resta solo la rassegnazione: "A me è accaduto al Colosseo. Vuol dire che visiterà altri sentieri o il museo".

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