Cronaca locale

Caos al Cardarelli, si dimettono 25 medici del pronto soccorso

La clamorosa decisione dopo le difficoltà registrate negli ultimi giorni. La denuncia della Fp Cgil: "Lesa la dignità dei cittadini"

Foto d'archivio
Foto d'archivio

L'ospedale Cardarelli di Napoli è sempre più nel caos. Ben 25 medici del pronto soccorso del nosocomio più grande del Sud Italia hanno protocollato un preavviso di dimissioni perché nelle condizioni date non sono più in grado di svolgere il lavoro e "dare una assistenza adeguata e dignitosa ai pazienti". La decisione, messa in atto per portare all’attenzione dell’opinione pubblica le difficoltà che si sono registrate negli ultimi giorni nel reparto di urgenza, è stata resa nota da Pino Visone, delegato aziendale Cgil medici, che ha spiegato che "paghiamo carenza di personale e scelte aziendali discutibili, ma nessuno ci ascolta".

Le dimissioni dei medici

Nella lettera i medici sottolineano la grave situazione di sovraffollamento al Cardarelli, con i pazienti costretti ad aspettare ore prima di poter essere visitati. Nel nosocomio era scoppiata una emergenza barelle, con il salone del pronto soccorso invaso dai degenti. Nessun distanziamento tra i pazienti, né privacy. I primi sentori del forte malcontento si erano già avuti lo scorso fine settimana, con la Cgil Funzione pubblica che denunciava oltre 170 accessi in pronto soccorso il 29 aprile a fronte di personale ridotto.

Nella giornata di ieri, poi, il sindacato aveva organizzato un presidio di protesta all'esterno del nosocomio partenopeo. "In Campania la Sanità pubblica è al collasso – afferma in una nota Fp Cgil –. Sta avvenendo la negazione del diritto alla cura in emergenza". Per tentare di risolvere il problema il sindacato ha anche chiesto un incontro urgente al governatore della Campania Vincenzo De Luca e al prefetto di Napoli Claudio Palomba. Poi l'annuncio, clamoroso, delle dimissioni.

"Quanto sta accadendo al Cardarelli non garantisce la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e degli stessi pazienti, ma soprattutto lede la dignità dei cittadini in un momento di fragilità e la dignità degli operatori sanitari e tutti dovremmo chiederci che cosa è un diritto inalienabile se chi lo dovrebbe garantire non risponde della sua negazione?", ha denunciato in una nota la Fp Cgil.

Secondo il sindacato il Cardarelli rappresenta "la cartina di tornasole del fallimento della programmazione regionale ed aziendale dell’emergenza sanitaria che si è acuita nel corso di questi due anni di pandemia da Covid-19". Ma la situazione, per la Fp Cgil, è ben più complessa e non riguarda solo l’ospedale più grande del Mezzogiorno ma "accomuna diversi Ps dell'area metropolitana di Napoli, da Castellammare a Pozzuoli, da Nola a Frattamaggiore, dall'Ospedale del Mare al Pellegrini e al San Paolo".

Nel documento la Fp Cgil ha chiesto l’adozioni di provvedimenti eccezionali che siano all'altezza di quella che viene definita come una "gravissima situazione". Per il sindacato, considerato quanto sta accadendo, si rende necessario coinvolgere i due Policlinici Universitari con il relativo utilizzo dei "tanti posti letto disponibili".

La nota del Cardarelli

La notizia delle dimissioni dei 25 medici è stata confermata dalla Direzione generale del Cardarelli che, per evitare ulteriori problemi, attraverso una nota ha già annunciato interventi per tentare di diminuire la pressione sul pronto soccorso attraverso il trasferimento dei pazienti nei reparti e in altre strutture in modo da ripristinare in tempi brevi la normale attività.

Il direttore generale, Giuseppe Longo, ha aggiunto: "Ci siamo attivati sia nei riguardi della nostra organizzazione interna, con l’obiettivo di rendere possibile il maggior numero di trasferimenti dal Pronto Soccorso ai vari reparti, sia di concerto con la rete dell’emergenza territoriale 118 per favorire il trasferimento di pazienti verso altre strutture del territorio". Il dg ha, inoltre, spiegato che l'obiettivo della direzione Strategica resta "sempre quello di consentire all’area di emergenza-urgenza del Cardarelli di proseguire in un’attività fondamentale per i bisogni di salute dei cittadini". E questo anche in condizioni di pressione straordinaria.

Lo stesso Longo ha, infine, ammesso che esiste la consapevolezza dell’enorme lavoro che grava su tutto il personale, "al quale va il nostro ringraziamento", e allo stesso tempo ha garantito che verrà fatto tutto il possibile affinché l’Azienda ospedaliera "sia sempre più attrezzata" per fare fronte anche alle situazioni in cui si registra un afflusso straordinario.

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