Presidente Ordine dei medici: "Subito presidi nei pronto soccorso"

Dopo l'aggressione ai medici del pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini di Napoli, Il presidente dell'Ordine nazione dei medici chirurghi e odontoiatri chiede reclama l'urgenza dei presidi di sicurezza

Presidente Ordine dei medici: "Subito presidi nei pronto soccorso"

"Subito presidi nei pronto soccorso a rischio". Sono le parole di Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, che ha commentato a caldo l'assalto al pronto soccorso dell'Ospedale Pellegrini di Napoli, devastato dai familiari dell'15enne morto dopo una tentata rapina ad un carabiniere.

Poche parole ma che lasciano intendere la necessità, una vera e propria ingerenza, di inserire all'interno degli ospedali presidi di sicurezza volti a tutelare l'incolumità degli operatori sanitari. "È ormai necessario, almeno per gli ospedali in contesti sociali così particolari, la presenza di un presidio di pubblica sicurezza h24: ci appelliamo alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese perché trovi il modo e le risorse, partendo proprio dal Vecchio Pellegrini di Napoli, per assicurare agli operatori sanitari la protezione delle forze dell'ordine. Servono a poco le parole. Sebbene i sanitari siano determinati a non gettare la spugna, non possiamo continuare a contare solo sul loro sacrificio e abnegazione. Occorrono risposte concrete e urgenti per mettere in sicurezza gli operatori e gli utenti". Così il presidente della di Fnomceo Filippo Anelli, si appella al ministro degli Interni Lamorgese affinché intervenga alla il prima possibile per arginare il fenomeno.

Si tratta del diciannovesimo atto di violenza gratuita negli ospedali registrato dall'inizio dell'anno nel capoluogo campano. Una condotta che rischia di tramutare ben presto in malcostume diffuso se non saranno disposte delle misure di sicurezza in tempi stretti. "Siamo vicini a tutti i colleghi dell'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, - prosegue Anelli - comprendiamo il dolore dei familiari del ragazzo, aggravato dal difficile contesto.Abbiamo ancora negli occhi il foro del proiettile rimasto, come un monito, sulle scale del Vecchio Pellegrini, meta di una nostra recente visita".

I pronto soccorso sono ormai bersaglio di violenza, nel mirino dei facinorosi soprattutto medici e infermieri impiegati nell'unità emergenziale. "È innegabile la situazione di emergenza e rischio in cui lavorano i colleghi del pronto soccorso, così come è innegabile il fortissimo ruolo sociale, prima ancora che sanitario, da loro svolto. Episodi come questi, però mettono a rischio l'assistenza degli abitanti di questa zona, quella di Spaccanapoli, che ne ha invece tanto bisogno. La mettono a rischio - evidenzia ancora Anelli - non solo nell'immediato, perché già alcuni pazienti hanno dovuto essere trasferiti e ci vorrà tempo per ripristinare le attrezzature distrutte, ma anche a lungo termine perché non si può garantire, in queste condizioni, la sopravvivenza del presidio", conclude invitando i cittadini ad una riflessione: "Se aggredisci un medico, tanto più in questo momento in cui tutti stanno lavorando per contenere la diffusione del Covid-19, poi la vita chi te la salva?".

D'accordo con Anelli anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, con un post su Facebook, denuncia l'assenza dei presidi di sicurezza all'interno dei pronto soccorso: "Ho più volte chiesto con forza che

vi sia più vigilanza negli ospedali e nei pronto soccorso - scrive De Magistris - La situazione negli ospedali è già alquanto complicata e mai come di questi tempi è necessaria sicurezza totale. Basta".

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