Rapinarono supermercato nel Napoletano, arrestati in due

Puntarono una pistola contro la cassiera e scapparono via con il bottino. Due i soggetti arrestati per una rapina avvenuta in un supermercato nel Napoletano, a Saviano

Rapinarono supermercato nel Napoletano, arrestati in due

Fecero irruzione nel supermercato con una pistola. Spintonarono la commessa fino alla cassa e sotto la minaccia dell’arma da fuoco la costrinsero a consegnare l’incasso. L’episodio risale alla sera dell’11 aprile scorso. Dei malviventi assaltarono un negozio di Saviano, comune in provincia di Napoli. Riuscirono a scappare via con un bottino di circa 1300 euro. Si allontanarono a bordo di un'auto che si trovava all'esterno ad attenderli.

Sul posto accorsero i militari dell’Arma della locale stazione per i rilievi del caso. Dopo mesi di indagini sono scattati dei provvedimenti restrittivi nei confronti di due indagati: i carabinieri della stazione di Saviano e della stazione di Genova San Teodoro e Scali hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Nola nei confronti di due uomini, un 27enne di Pollena Trocchia e un 36enne di Volla. Il 27enne era già sottoposto all’obbligo di firma per un altro reato ed è stato condotto nel carcere “Marassi” di Genova, città dove risulta domiciliati. Per il 36enne, invece, si sono aperte le porte del carcere a Napoli.

Gli arrestati sono ritenuti responsabili di rapina aggravata in concorso. Un spinta fondamentale allo sviluppo delle indagini l’hanno fornita le immagini registrate da telecamere. Nella zona dove si è verificata la rapina sono presenti alcuni sistemi di videosorveglianza. Da alcuni impianti privati sono stati estrapolati i filmati che hanno consentito di individuare il veicolo usato dai rapinatori per mettere a segno il colpo, l’auto usata per darsi alla fuga, condotta da un terzo complice ancora da identificare e su cui si presume sia ancora aperta la caccia.

Ad avvalorare il quadro investigativo delineato grazie ai video degli occhi elettronici, si sono poi aggiunti i riscontri ottenuti dalle perquisizioni domiciliari: scandagliando da cima a fondo le abitazioni degli indagati, gli investigatori hanno trovato

alcuni indumenti indossati durante la rapina. L’attività di intercettazione ha poi consentito di raccogliere altri indizi a carico dei due soggetti arrestati, che ora dovranno difendersi dalle accuse.

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