Coronavirus

Negozi aperti, alcolici, spaccio: gli stranieri in (non) quarantena

Il comitato racconta le difficili ore delle limitazioni imposte dal governo e l'impatto sul quartiere, ma anche i troppo numerosi episodi di extracomunitari che violano continuamente le regole

Negozi aperti, alcolici, spaccio: gli stranieri in (non) quarantena

Ancora un accorato appello da parte dei residenti del quartiere Vasto di Napoli, costretti ad assistere impotenti dai balconi delle proprie abitazioni, all'interno delle quali si trovano ristretti per l'emergenza Coronavirus, ai continui assembramenti di extracomunitari invece poco interessati a rispettare limitazioni e regole imposte dal governo centrale.

Riuniti in un comitato, tramite cui cercano di far sentire la propria voce con maggior forza alle istituzioni locali e nazionali, i cittadini continuano a segnalare irregolarità, nutriti gruppi di individui per le vie del rione, risse, negozi aperti e "mercatini della monnezza" improvvisati. A niente valgono le ronde della polizia municipale, nè i posti di blocco dato che, come segnalato dalla maggior parte dei residenti, basta un semplice cambio di turno di guardia per riportare in strada le solite frotte di stranieri che se ne fregano delle regole e della salute delle altre persone. "Via Bologna, una strada dove tutti i giorni si spaccia, dove non ci sono controlli, regole. Dove la legge "segnalate gli assembramenti "qui non vale...Qui non vale nessuna legge. Qui è un'altra Italia è un' altra Napoli", lamenta un'utente del comitato Vasto, associando al post un' esplicita immagine che dà ancora maggior forza al suo sfogo.

Tra via Bologna, via Milano e via Torino, addirittura, alcuni stranieri continuano ad aprire locali di loro proprietà, all'uscita dei quali si creano veri e propri capannelli di persone, per vendere alcolici ad ogni ora del giorno o cibo cotto.

Una situazione che non accenna a cambiare, come segnalato da un' altra utente del comitato Vasto, la quale racconta di come sia stato necessario ricorrere alla polizia metropolitana per ottenere un qualche risultato. "Ci siamo attivati, decine e decine di telefonate, nessuno interveniva. Così abbia chiamato la polizia metropolitana, intervento eccellente complimenti e grazie di cuore", spiega la residente. "Ma vogliamo lanciare l'ennesimo appello al questore di Napoli. Dinanzi ai sopracitati locali, si verificano quotidianamente problemi di ordine pubblico, quali risse, schiamazzi e bivacco disturbando la quiete pubblica. Per non parlare della vendita di cibo cotto venduto senza norme di igiene. Le chiediamo di intervenire, con la chiusura, e non temporanea, di questi negozi per il bene di tutti noi residenti. Sperando in un riscontro risolutivo, il Comitato Vasto porge distinti saluti. Grazie", conclude.

"Che vergogna: noi dentro, loro fuori padroni delle città italiane", commenta un utente sotto il post. "Ho un triste presentimento: dopo questa crisi sanitaria tenteranno di risollevare le sorti della nostra economia riempiendoci di immigrati", paventa un altro poco sotto.

Alcuni altri residenti, postando la foto che testimonia la segnalazione, lamentano il fatto che i controlli talvolta siano un po' troppo leggeri quando non del tutto assenti nel momento in cui degli extracomunitari si riuniscono tranquillamente nelle panchine di una piazza. "Questo è quello che hanno creato i falsi buonisti. Una accoglienza indiscriminata, unico obiettivo è gonfiare le tasche delle ong e delle coop", accusa una residente. "Queste sono persone invisibili. Non hanno documenti, non hanno residenza, per lo Stato che li tutela sono persone invisibili, li controlli non sai dove mandarli. Se li denunci dopo 8-10 ore lo Stato li invita a lasciare autonomamente il territorio nazionale in 7 giorni (ridicolo ma è così) lì ritrovi con decreto di espulsione non ottemperato.

Li riinviti a lasciare il territorio italiano in 7 giorni (ancora più ridicolo,) non è previsto l'arresto, se tenti di non farli entrare sei razzista, che dire viva l'Italia", conclude con amarezza un altro residente.

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