Roma - La "tolleranza" e "l'accettazione del pluralismo" sono alla base dei principi cardine delle società
democratiche. È quanto ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso
della cerimonia che si è svolta al Quirinale per il conferimento della cittadinanza a circa 50
stranieri, che rappresentano una parte dei 3.500 uomini e donne per i quali si è completato il
procedimento di attribuzione del nuovo status con la firma del relativo decreto da parte del
capo dello Stato. "I Paesi dell'Unione hanno sofferto, nella loro lunga storia - ha aggiunto Napolitano - i lutti
derivanti da lotte intestine, da devastanti guerre di religione, da conflitti etnici e politici.
Alcuni paesi europei sono stati retti, anche in tempi relativamente recenti, da dittature
liberticide e persecutorie delle minoranze, per ciò i nostri Paesi hanno dolorosamente
imparato il valore del principio di tolleranza". "Ci siamo identificati nel pluralismo etnico, politico e religioso. Abbiamo capito - ha
continuato il capo dello Stato - che per vivere pacificamente insieme non si deve
necessariamente credere nello stesso Dio o servire le stesse idee politiche e, meno che
meno, avere la pelle dello stesso colore". "A rispetto di questo principio fondamentale, ma
purtroppo non per questo pienamente riconosciuto e sicuro neppure nelle attuali
democrazie europee - ha concluso Napolitano - vorrei invitare tutti gli italiani, tutti i vecchi e i
nuovi cittadini".
Amato "In tema
di cittadinanza è tempo di cambiare la nostra legislazione, che è ancorata ad una nozione
superata dai principi su cui è fondata l'Unione europea". Lo ha detto il ministro dell'Interno,
Giuliano Amato, intervenendo al Quirinale all'incontro con gli stranieri diventati cittadini
italiani.
Turco "Bisogna fare
rapidamente una nuova legge sulla cittadinanza": lo ha detto il ministro della Salute, Livia
Turco, aggiungendo che "per il momento c'è una maggioranza, spero in un'ampia
convergenza".
Il ministro della Salute, parlando al Quirinale a margine di un incontro con alcuni immigrati
diventati cittadini italiani, ha elogiato la "sensibilità istituzionale" del presidente della
Repubblica. "Il capo dello Stato - ha detto la Turco - ha tenuto fede al
suo discorso di investitura. È una persona coerente", e la nostra, ha concluso, è una
democrazia "che ha la capacità di aprirsi, una democrazia matura e più forte".