«Anima tenera avviluppata in una cappa di fuoco», come lo definì Henry Miller, Kenneth Patchen fu, alla metà del secolo scorso, il simbolo vivente della protesta negli Usa. Al loro primo incontro, Miller riportò limpressione che Patchen fosse un essere potente e sensibile che si muoveva su cuscinetti di velluto, «un assassino sincero», dolce, spietato e inesorabile, ma anche un principe gentile che non sopporta crudeltà e ingiustizie. Nessun poeta americano - dice ancora Miller - «è crudele quanto Patchen nelle sue invettive. La sua furia e la sua ribellione hanno qualcosa della follia».
Nato nellOhio nel 1911 in una famiglia povera, abbandona presto gli studi per luniversità della vita, viaggiando a lungo per il Paese, mantenendosi con lavori precari e facendo loperaio in unacciaieria. Queste esperienze alimentano la sua ribellione e lodio per una società fondata sullingiustizia e la disuguaglianza. Comincia a scrivere giovanissimo, nutrendosi però della lettura di Dante, Omero, Shakespeare, Burns, Melville, Kafka. Nel 1933 a Boston incontra Miriam, che poco dopo sposa. Gravemente ferito alla spina dorsale in un incidente, resta paralizzato e sofferente per 30 anni, trascorsi a scrivere versi e a dipingere, amorevolmente assistito da Miriam, alla quale dedica bellissime poesie damore. Nel 1936 pubblica Before the brave, prima di una trentina di raccolte di poesia, anche se a dargli la fama, nel 1945, sarà un romanzo sarcastico e innocente, Memorie di un pornografo timido (edito in Italia da Bompiani).
I suoi versi damore, alternati a polemiche poesie di protesta contro le ingiustizie, la guerra e il materialismo, anticipano e ispirano quelle della Beat generation (è amico degli esordienti Ginsberg e Ferlinghetti), di cui è considerato il precursore.
Narrativa Il Nord Est visto con gli occhi delle donne
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