Vacanze esotiche per i milanesi più giovani. Addirittura lattanti. Viaggiatori troppo spesso avventurosi e a rischio loro malgrado. Molti genitori prima di una vacanza esotica non li sottopongono a profilassi e vaccinazioni, ritenendo che questi medicinali non servano ai bimbi o facciano male. «Niente di più sbagliato» sostengono i pediatri che lanciano lallarme in occasione dellapertura del Centro per il bambino viaggiatore.
La struttura, ospitata alla De Marchi, è lunica in Italia dove i papà e le mamme possono informarsi prima di contattare i tour operator, per valutare i rischi di un viaggio in una località che presenti scarse condizioni igieniche e un clima diverso dal nostro. Nel centro voluto da Nicola Principi, direttore della prima clinica pediatrica della Fondazione Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena, i genitori giramondo possono accompagnare i figli per farli sottoporre a una corretta profilassi o vaccinazione. Basta fissare un appuntamento telefonando al 348-08.00.839, numero attivo dal lunedì al venerdì. «Il primo passo del pediatra infettivologo - spiega il professor Principi - è quello di controllare il piano vaccinale abituale, cioè quello cui vengono sottoposti tutti i bimbi. Questo va poi confrontato con le vaccinazioni necessarie nel Paese meta della vacanza. In molti sono diffuse malattie che in Italia sono scomparse da tempo, o diventate rarissime e per le quali non è pertanto prevista una copertura vaccinale. Si tratta di malattie che comportano conseguenze gravissime». «In molti casi è bene quindi - aggiunge il direttore della prima clinica pediatrica - procedere a un calendario vaccinale accelerato».
«Ai genitori - precisa Susanna Esposito, professore associato della Prima clinica pediatrica - vengono poi fornite informazioni utili sui sintomi che le varie malattie infettive possono provocare, e augurato buon viaggio». Se la vacanza è breve il rapporto con il centro si chiude qui. Prosegue, invece, qualora la permanenza dovesse durare almeno tre mesi. Al ritorno anche se il bambino non presenta sintomi sospetti, i pediatri infettivologi vogliono rivisitarlo. «Sottoponendolo - precisa Nicola Principi - a uno screening accurato». Questo prevede la valutazione dei parametri di crescita e di quelli psicosociali, lesame parassitologico delle feci, la Mantoux e altri test.
Nel caso che il piccolo viaggiatore sia entrato in contatto con corsi dacqua che si trovano in zone con schistosomiasi, si procede a unanalisi delle urine, a una coprocoltura e a una sierologia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.