In Italiano e in Inglese, il vero Esperanto: è rigorosamente bilingue, il nuovo mensile «Blue» - carta patinata, eccellente veste grafica, articoli di cultura, turismo, costume - che «ha lambizione di rivolgersi ai liguri e al pubblico anche internazionale potenzialmente interessato a quello che si muove nelle nostre città e nel nostro territorio». Lo affermano orgogliosamente i promotori, i redattori e anche leditore, che è la gloriosa Sagep, custode e testimone di memorie storiche, culturali e ambientali. La squadra ha elaborato lidea, cioè quella di una rivista che parli dei liguri e della Liguria a loro stessi e, insieme, a un pubblico internazionale. Poi, lidea è cresciuta con il tempo e con lentusiasmo di chi non si rassegna allesercizio del piangersi addosso. «Blue», da ieri in edicola a 3 euro e in abbonamento, è nata così, quasi dimpeto, intonata a un colore che significa innanzi tutto - lo spiega in uno degli editoriali il direttore responsabile Sergio Di Paolo - «pensare di raggiungere il livello più elevato, tenendo conto di tutte le componenti razionali e emotive, organizzandole e utilizzandole nella maniera più efficace».
Gli viene subito incontro Anna Castellano, che coordina il progetto e il comitato scientifico composto da tanti nomi importanti: «Blue nasce come strumento di comunicazione, per valorizzare le tante cose che il mondo ci invidia insieme al contesto in cui si collocano e da cui traggono la loro forza». Ne prende atto, fra gli altri, Luca Borzani, autodefinitosi «custode» di Palazzo Ducale dove si è svolta ieri la presentazione ufficiale del mensile, davanti a una platea di protagonisti e interpreti della vita in Liguria che condividono lobiettivo primario delliniziativa: «Dobbiamo renderci conto, come ha fatto chi ha concepito questa rivista, che è necessario pensare a idee nuove, intraprendere nuovi percorsi».
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