Viaggia on line la disinformazione sessuale dei giovani milanesi. Curiosando tra i blog si scoprono le bufale più assurde: chi crede che per non rimanere incinta basti lavarsi con la coca cola subito dopo il rapporto e chi pensa che fermandosi ai preliminari, il sesso sia sicuro al 100 per cento. «C'è una profonda ignoranza - afferma l'assessore alla Salute del Comune, Gianpaolo Landi di Chiavenna - i nostri ragazzi sanno ben poco di quel che riguarda la sfera sessuale». Da qui l'idea di creare un sito per fare controinformazione attraverso il canale preferito dagli adolescenti: internet. Si chiamerà «White Space» e sarà attivo entro fine mese, «una sorta di foglio bianco - spiega Andrea Franchini, responsabile della comunicazione del nuovo sito - dove i ragazzi potranno esprimere le loro idee, ma soprattutto trovare risposte corrette alle loro domande».
Dietro il web infatti, si nasconde un comitato scientifico che fa capo all'Associazione Italiana di Sessuologia e Psicologia Applicata (Aispa), presieduta dal professor Willy Pasini: toccherà agli esperti chiarire tutti i dubbi degli adolescenti. L'arma segreta: il linguaggio. «Le campagne vecchio stampo non funzionano - continua Franchini - quindi per la prima volta useremo il linguaggio dei giovani». Un esempio? «Gli eroticons, cioè la trasposizione in chiave sessuale dei simboli che i ragazzi si mandano per sms e chat».
Avrà una struttura a sezioni White Space. «Questi argomenti vanno affrontati in modo pragmatico - chiarisce Landi - per questo il Comune appoggia liniziativa». È preoccupato: «L'età dei primi rapporti ormai si aggira tra gli 11 e 13 anni, sta aumentando la diffusione di malattie che si pensavano dimenticate come gonorrea e sifilide, cresce il numero delle gravidanze in età scolare, s'alza il numero di aborti tra le minorenni e la cultura delle visite ginecologiche tra le giovani milanesi non è per niente radicata: non possiamo stare con le mani in mano mentre un'intera generazione corre rischi enormi dovuti solo alla sua ignoranza». Il nuovo sito «può far crescere la cultura della responsabilità».
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