Nata nel 1916 fu subito boom Poi nell’era dei motori il lento declino

L’idea che sta alla base della Roma-Pantano risale alla fine dell’Ottocento, quando si pensò di creare una ferrovia che collegasse la capitale fino a Fiuggi e Frosinone. L’anno decisivo è però il 1910, quando con il regio decreto 946 viene approvata la concessione per procedere ai lavori, accogliendo un progetto del 1907 dell’ingegner Clementi. Il 12 giugno del 1916 avviene l’apertura al pubblico della prima tratta da Roma a Genazzano (47 km) e contemporaneamente della diramazione di 15 km per Frascati. L'arrivo a Fiuggi Fonte risale invece al 6 maggio dell’anno successivo. È un periodo di splendore per la linea che arriva a trasportare circa 2.600.000 utenti all’anno. Progressivamente, però, le migliorie apportate alla rete stradale, l’impatto crescente del trasporto pubblico su gomma e le ripetute frane frenano il trenino, il cui percorso viene progressivamente ridotto. Il 25 febbraio 1984 arriva il colpo di grazia, con la sospensione del servizio tra San Cesareo e Pantano Borghese. Da quel giorno non rimane che il tratto urbano attuale di 18 km circa, da Laziali a Pantano. Dodici anni dopo è tempo di nuovi tagli: il 20 luglio 1996 prendono il via i lavori di ammodernamento e raddoppio del tratto terminale da Grotte Celoni a Pantano.

E tre anni più tardi la linea viene ulteriormente limitata al tronco da Laziali a Torrenova. Solo il 1° marzo 2006, a fronte di una spesa di 135 milioni di euro, i treni possono tornare a correre fino a Pantano. A quanto pare non sarà così ancora per molto.

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