«Il Comune impone troppe restrizioni nel settore dell'edilizia privata. Siamo costretti a pensare a varianti di progetto e ad altri cavilli burocratici, piuttosto che concentrarci sulla produzione di basilico. Per una serra che avevamo costruito con tutti i crismi e regolamenti comunali, soltanto perché in corso d'opera è stato realizzato un angolo sbagliato di pochissimi gradi, abbiamo ricevuto una denuncia di abuso edilizio. Ora dobbiamo preoccuparci di pagare architetti, geometri e presentare tutti i papiri necessari per essere in regola».
È la denuncia di uno dei maggiori produttori dell'oro verde di Prà. Vende i mazzi verdi al mercato, ai grossisti privati e da qualche anno anche alla Coop. Ruggero Rossi è sposato, ha dei figli, ha passato i quaranta anni. L'azienda agricola l'ha ricevuta dal padre che a sua volta l'aveva ereditata dal nonno. Secoli di basilico tramandati di generazione in generazione. Così come le serre e i campi del parco del basilico la cui sede è stata inaugurata ieri in via Prà, sotto lo svincolo autostradale, nelle sale di villa Podestà, dal presidente della provincia Alessandro Repetto e dall'assessore provinciale all'agricoltura Marina Dondero.
In Liguria gli ettari coltivati a basilico variano da 20 a 40 ettari di cui la metà sono in superfice protetta, cioè nelle serre. A Genova sono soltanto 4 ettari nei campi e quasi un ettaro nelle serre. Si produce con un ritmo di almeno cinque cicli all'anno. I mazzi sono circa 7500 al giorno nel periodo fra ottobre e marzo, 15mila fra aprile e settembre. La scorsa stagione invernale è stata una buona e quella estiva promette bene. Quindi, secondo i produttori, i prezzi non dovrebbero aumentare. Gli addetti alla coltivazione del basilico in Liguria sono circa 350, a Genova una settantina.
«Con l'inaugurazione della sede del parco del basilico - dice Dondero - apriamo anche lo sportello per lo sviluppo territoriale che comprende le aree di Voltri, Prà, Acquasanta e Mele. Si tratta di coordinare insieme ai privati e agli amministratori pubblici le attività e le idee per sviluppare il parco non soltanto dal punto di vista della produzione del basilico, ma anche per le altre attività, come quelle di ristorazione, agriturismo, accoglienza.
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