E a metà della Croisette le stelle si fermano a farsi ammirare... Le dive del cinema cedono il passo alle star del mare. Là dove glamour e lusso si danno appuntamento dall8 al 13 settembre - la costa più amata dalla mondanità internazionale - è tempo degli ultimi, frenetici ritocchi per la prima vetrina internazionale dellanno, un indicatore importante per capire se nel 2011 la nautica navigherà in acque più tranquille. È qui a Cannes - come dicono gli addetti ai lavori - che il buongiorno si vede dal mattino.
La nautica italiana, quindi, fa rotta verso la Costa Azzurra per curare le profonde ferite aperte brutalmente dalla crisi globale. E approda in quel lembo di Mediterraneo che, più semplicemente, è lesclusivo «territorio di caccia» dei francesi, paradiso del turismo da diporto.
Altra cultura del mare, altre regole, altre leggi da quelle parti. Basti pensare che da noi, dallunità dItalia a oggi, sono state prodotte circa 200mila leggi, un numero spropositato rispetto a quelle vigenti in Francia (7mila), Germania (5mila), Gran Bretagna (3mila). Una vera e propria ipertrofia normativa, la nostra, che appesantisce la Pubblica amministrazione e avvilisce i cittadini. Non esiste in Italia un organo in grado di valutare se un regio decreto dell800 abbia conservato la sua efficacia nei secoli...
Questo lungo inciso per dire che di leggi inutili e ambigue, se non punitive, si muore. Sono queste leggi che soffocano il settore nautico (e non solo) più della stessa crisi. Sarebbe bello se il legislatore ammettesse: non so fare buone leggi, però vado a studiare quelle che funzionano negli altri Paesi. Sia mai che...
Torniamo a Cannes.
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