Il Nautico pronto a salpare tra mostre e grandi numeri

Dal 7 al 15 ottobre il salone internazionale si ingrandisce e raddoppia le barche in mare nella nuova darsena

Marina Sirtori

Questa è la stagione in cui nascono le voglie: di gommone, di vela, di cabinato per due, quattro posti letto e chi più ne ha, nel portafoglio naturalmente, più ne metta. E se le voglie arrossano d’invidia queste giornate canicolari trascorse a scrutare il mare, il momento di togliersele si sta avvicinando, anzi è già vicino, ad ottobre. Dove? Non occorre andare troppo lontano, basta lasciarsi guidare dagli alberi delle vele esposte nella Marina che supereranno in altezza i capannoni della Fiera.
Eccolo il Salone nautico numero quarantasei, pronto, si fa per dire, a salpare sabato 7 ottobre per deliziare genovesi e non con le sue stupende bellezze da mare, fino alla domenica 15. Un Salone che ancora in questa fase preparatoria promette, giurano gli organizzatori, novità strepitose. A partire dalla nuova darsena, che con l’ampliamento della marina di sessantamila metri quadrati in più rispetto alle edizioni precedenti, arriverà a raddopppiare addirittura il numero delle barche esposte in acqua. Insomma questo n. 46 si vanta già di essere un evento assolutamente distinguibile nel panormama della nautica mondiale e uno dei «floating show» più prestigiosi.
Barche, barchette, barchettine, ma anche gioielli della cantieristica da diporto oltre i quaranta metri di lunghezza. Sugli oltre duemila esemplari che il Salone internazionale propone al pubblico, più di quattrocento saranno lì, ancorati ai moli, a dondolarsi vanitosi per offrirsi agli occhi dei curiosi, tanti, e dei possibili acquirenti, sicuramente pochi.
Ma siccome sognare non costa niente (un Superenalotto quasi milionario non è stato forse vinto l’altro giorno a Bolzaneto?), ecco che il salone delle promesse e delle speranze diventa anche lo strumento fieristico più completo per il diportista. Del resto motori, strumentazioni, abbigliamento tecnico, servizi, broker & charter, turismo nautico, pesca sportiva e attrezzature subacquee (un vero salone nel salone) interessano anche chi nel porticciolo a portata di domenica tiene una barchetta a remi o poco più.
In questi nove giorni di festa del mare ce ne sarà davvero per tutti i gusti. Qualche curiosità. Il Tech Trade, il settore dedicato all’accessoriato e alla pesca sportiva, appunto, che nel 2005 ha raccolto più di seicento aziende tra gli espositori e oltre seimila visitatori accreditati. Poi la nuova sistemazione dello shopping che si sposta nella seconda galleria del padiglione S, mentre nel piazzale della Marina Due debutta la grande subacquea. E ancora grandi nuovi spazi a terra per le imbarcazioni fino a dieci metri che completeranno così la già vasta offerta dai padiglioni S, D e B.
Nove giorni, dove non mancheranno dibattiti e convegni su temi che vanno dalle aree marine protette, ai problemi del diportismo e del turismo nautico e dell’industria nautica da diporto, cresciuta nell’anno scorso del sette per cento. Il tutto «condensato» in un orario che va dalle 10 alle 18.30.
E siccome il Salone conta su un vasto pubblico, internazionale, ecco che la città cerca di approfittarne, per rendersi più gradita e appetibile ai turisti nautici. Così la Superba si organizza a mettere in vetrina per quei giorni di ottobre eventi, mostre ed esposizioni. Dalla mostra «Il tormento e l’estasi, confronti e indagini su quattro San Sebastiano di Guido Reni» a Palazzo Rosso, ai «Gioielli di filo» che abbelliscono Palazzo Bianco. Il galata Museo del Mare esibirà i «Transatlantici italiani», nonchè una mostra dedicata al Navigatore per eccellenza «Cristoforo Colombo: 500 anni fa nel mediterraneo. Viaggi per mare e commercio ai tempi della Scoperta». Proprio in quei giorni, il 12 ottobre, cade del resto l’anniversario della scoperta dell’America e il Comune rinnoverà le celebrazioni colombiane.

Poi ancora, assolutamente in tema Salone, «Yachts Portrait», la collezione di Beppe Croce, le «Foto che Capitano» al Castello D’Albertis e il Teatrino Rissone al Museo dell’attore. Sì il teatro, nell’attesa che il sipario si alzi per la quarantaseiesima volta sul Nautico.

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