Navigli, i residenti contro i commercianti: "Non basta pulirli"

L’Unione del Commercio toglie i rifiuti dai canal.i Ma Girtanner ribatte: "Serve altro, qui non si vive"

Navigli, i residenti contro i commercianti: "Non basta pulirli"

E pensare che si erano preparati di tutto punto, con tanto di mute e guanti per calarsi nel naviglio e recuperare dai fondali i rifiuti della movida. Per passare una domenica diversa dal solito, insomma, all’insegna del rispetto dell’ambiente, della buona educazione e della civiltà. E invece, niente da fare. L’iniziativa dei commercianti aderenti all’Unione del commercio che ieri mattina hanno pulito insieme agli operatori dell’Amsa le sponde del Naviglio, non è piaciuta al presidente di zona 6 Massimo Girtanner. O meglio, un plauso sì, se lo sono meritati. Però... «non chiamateli buoni samaritani. Hanno soltanto riportato a galla i cartelli stradali - che sono loro tra l’altro - buttati nell’acqua da qualche teppista. Ci sarebbero così tante cose da fare per i residenti». Che vorrebbero iniziative nel periodo estivo e non ora e che non hanno nulla a che vedere con una boutade come quella di ieri, giura Girtanner. «Se proprio dobbiamo dire qualcosa, il vero gesto da buoni samaritani è pulire i Navigli tutte le sere». Come se non bastasse, in questi giorni arriverà il bilancio dell’isola estiva e l’associazione tenutaria del plateatico - assicura il presidente - ha preso una valanga di verbali per migliaia di euro non avendo rispettato le regole d’arredo per i dehors esterni.
Non solo: non possiamo certo pensare a una versione estiva di questa zona che duri per l’anno. Perché il punto della questione, secondo Girtanner, è proprio questo. Ovvero il rischio che con l’introduzione dell’isola pedonale anche in inverno, la situazione per i residenti diventi insostenibile per rumore e movida. «Se il Comune impegna milioni di euro per l’area pedonale, lo fa perché crede nel rilancio della zona. I commercianti spingono sull’acceleratore perché si parta a dicembre. Ma pensano a un maggior introito per le loro casse, hanno capito male». L’impegno non è per tenere aperti più a lungo le attività commerciali, l’amministrazione deve essere autonoma nelle sue decisioni. «Il rilancio dei Navigli non passa di certo attraverso quello dei locali», rimarca Girtanner.
Eppure quella è una zona che ha una vocazione commerciale ben definita, ed è così da trenta o quarant’anni, gli risponde Giorgio Montingelli, delegato per il territorio dell’Unione del commercio. «Noi premiamo sull’isola pedonale perché di fatto si tratta di una ztl non rispettata dai residenti. La giusta valorizzazione dei Navigli è la pedonalizzazione». Ci sono milleottocento persone che lavorano qui e non tenerne conto, va contro gli interessi della città e dei lavoratori. E la movida e i disagi per chi ci deve convivere? «D’estate la musica finisce alle 24. Sui Navigli il grosso del rumore è dato dai take away che tengono aperti dopo le due di notte, nonostante le ordinanze. Non i locali. Sono le auto che passano con la radio a tutto volume e i finestrini abbassati. È la musica all’interno degli appartamenti con le finestre dei balconi aperte». I cittadini non devono temere che con la pedonalizzazione, il quartiere si trasformi in una movida permanente.
«Quando c’è la scuola - assicura Montingelli - dalla domenica sera al venerdì i nostri plateatici finiscono all’una invece che alle due. Lo stesso vale anche per l’occupazione esterna dove la musica termina alle 24». Ripensando alla pulizia dei navigli, il delegato per l’Unione del commercio non ha dubbi: ha avuto un gradissimo successo. Si è dato un segnale di attenzione nei confronti del quartiere, pulendo là dove i cittadini sporcano e persino sulle sponde che non sono di competenza dell’Amsa.

«Tutte le sere puliamo le nostre zone di competenza. Girtanner? Non so cosa stia dicendo. Forse parla di un altro Naviglio e forse di un’altra musica. E comunque, invece di starsene lì a criticare, sarebbe potuto venire con noi».

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