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"Un anno di lotta senza compromessi". Gli auguri degli antagonisti per il 2026

Dai comunisti ai centri sociali, la tensione viene mantenuta alta per il 2026 che si preannuncia ancora carico di manifestazioni e di scontri causati dagli ambienti antagonisti

"Un anno di lotta senza compromessi". Gli auguri degli antagonisti per il 2026
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In attesa del corteo di Askatasuna di stanotte, che dovrebbe partire alle 23 in direzione di Vanchiglia e che alzerà ulteriormente la tensione a Torino, i gruppi antagonisti si stanno inviando gli auguri di fine anno come nella migliore tradizione italiana. Ovviamente, si tratta di messaggi che continuano a tenere alta la tensione e che preparano il terreno per un 2026 di nuove lotte e di nuove mobilitazioni. "Ai riottosi, ai ribelli, ai disertori, ai sovversivi, agli agitatori. A chi non si allinea, a chi ha la testa alta, a chi dissente, ai recalcitranti, a chi si indigna, a chi non si rassegna. A chi urla la propria rabbia, a chi preferisce l'asprezza delle domande alla certezza delle risposte, la fatica delle salite alla quiete delle discese. Auguri di buon anno, Free Palestine", è una delle card che corre sulla rete.

E il messaggio che la accompagna è ugualmente ispirato, e orientato, alle rivolte e al mantenimento di uno stato di agitazione perenne, per evitare che si abbassi la guardia. "Che il 2026 sia un anno di ribellione, di lotta che non conosce compromessi, perché ha un solo nome e un solo senso possibile. Liber/Azione. Ai ribelli senza clamore, a chi vive fuori dagli schemi: che questo 2026 sia vissuto fino in fondo, senza assuefazioni, perché alla fine saremo noi a scrivere la storia. Che il 2026 ci trovi insieme, e ancora capaci di lottare, reagire, indignarci senza smettere di restare umani e di continuare a sognare", si legge nel messaggio che sta girando e rimbalzando ovunque. Ovviamente, come da tradizione, non manca l'insulto ai poliziotti con il più classico 1312, ossia Acab codificato, "all cops are bastards".

Dal canto suo, anche i comunisti hanno voluto fare la loro parte negli auguri di fine anno e ovviamente l'hanno fatto a modo loro, perché dal Fronte Comunista hanno celebrato l'anno di "lotta e mobilitazioni" dagli "agli scioperi, alle manifestazioni contro guerra e genocidio in Palestina, all'impegno per la ricostruzione comunista in Italia". Gli sforzi, aggiungono, "di questi mesi sono un punto di partenza per rafforzare la nostra lotta consci che per i lavoratori in questo paese è sempre più urgente la necessità di un grande partito comunista". E il Fronte della gioventù comunista ha ribadito che "tanto è stato fatto, tanto ancora dobbiamo fare.

Per questo abbiamo bisogno di tutti e tutte, perché la più grande idea di cambiamento per una società libera da guerra. sfruttamento e barbarie può av anzare solo sulle gambe di chi lotta per realizzarla. Buon 2026 a chi lotta, abbiamo un mondo da conquistare".

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