"Faccetta nera" al raduno degli Alpini a Biella. L'Ana: "Suono da locale privato, non dall'impianto dell'Adunata"

Polemica all’Adunata degli Alpini a Biella: qualcuno canta Faccetta Nera e fa il saluto romano. L’Ana si dissocia, mentre le opposizioni vanno all'attacco. Il Comune: "Distanza da chi ha cantato e da chi strumentalizza"

"Faccetta nera" al raduno degli Alpini a Biella. L'Ana: "Suono da locale privato, non dall'impianto dell'Adunata"
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È scoppiata la polemica sull'adunata degli Alpini annuale, in corso fino a domenica 11 maggio a Biella. Nella notte tra venerdì 9 maggio e sabato 10 maggio un gruppo di alpini ha attraversato le strade della città cantando Faccetta Nera e facendo il saluto romano. È stato reso noto attraverso un video girato da alcuni passanti e poi caricato sul web. L'Associazione Nazionale Alpini si è dissociata dalle immagini tramite il suo presidente nazionale, Sebastiano Favero, il quale ha dichiarato che l'Ana "è una Associazione di volontari apartitica per Statuto e si dissocia perciò da qualunque forma di propaganda politica. Stiamo celebrando la nostra 96ª Adunata in una città Medaglia d'oro della Resistenza". Episodi come quello diffuso online "hanno nulla a che vedere con il significato e i valori propugnati da quasi 105 anni dalle 320mila penne nere associate all'Ana". L'associazione ha precisato che le note in questione provenivano da un altoparlante di un locale privato e non dall'impianto di servizio dell'Adunata.

Ad averlo rilanciato per primo è stato La Stampa, che ha diffuso le immagini. Il Partito democratico di Biella ha rilasciato una nota in cui dichiara che "il canto fascista che celebra gli orrori nel colonialismo del duce risuonato nella notte in via Gramsci non ha nulla a che vedere con quanto stiamo celebrando in questi giorni e, ancor più in questa nostra città, è un insulto alla memoria. Ci attendiamo che su questo non ci siano distinguo politici". Così Elisa Francese, della segreteria provinciale Dem e Andrea Basso, segretario del circolo Pd Biella. "L'Adunata si è aperta con la presentazione di un libro sulla partecipazione degli Alpini alla Resistenza e, venerdì mattina in occasione dell'alzabandiera, sono state ricordate le ragioni della medaglia d'oro al valor militare conferita dal Presidente Pertini alla nostra città: il contributo dei biellesi alla Resistenza e alla liberazione dal nazifascismo, per la quale anche ANA ha ricevuto innumerevoli onorificenze", concludono nella loro nota.

L'amministrazione a guida FdI di Biella "prende le distanze dagli idioti che l'hanno cantato e allo stesso tempo dai soliti mestatori che strumentalizzano l'episodio", si legge in una nota. "Decine di migliaia di alpini per strada, migliaia di cori, canti, balli che sprizzano felicità e allegria", sottolineano ancora dal Comune di Biella. Matteo Salvini, tramite social, ha lasciato il suo messaggio sull'accaduto: "Giù le mani dagli Alpini, che sono gloria, storia e patrimonio dell'Italia".

Paolo Furia, esponente della direzione nazionale Pd e consigliere comunale di Biella, sostiene nella sua nota che "i canti fascisti rappresentano la negazione dello spirito della manifestazione dell'Adunata Nazionale degli Alpini. Uno spirito ben sintetizzato invece dalla cerimonia di apertura dell'alzabandiera di venerdì mattina". In una nota congiunta, Giuseppe Paschetto e Karim El Motarajji, coordinatore provinciale e consigliere comunale di Biella del M5s, nella loro nota, esprimono una condanna per "i canti fascisti risuonati questa notte a Biella inneggianti alle turpi imprese coloniali del regime in Africa. Le note di Faccetta Nera sono una vergogna per la città medaglia d'oro per la Resistenza.

Ci aspettiamo una unanime condanna da parte di tutte le forze politiche e una presa di posizione da parte del Comune e dell'Ana. Gli alpini che si sono impegnati anche nella guerra di Liberazione non meritano tali inqualificabili atteggiamenti".

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