
L’industria del gioco regolamentato ha un ruolo di rilievo sia dal punto di vista economico che per le implicazioni sociali e regolatorie, perché è una componente rilevante per l’economia nazionale: nel 2024 la spesa netta ha raggiunto i 21 miliardi di euro, mentre il gettito erariale ha superato gli 11 miliardi. E se il gioco regolamentato garantisce un contributo significativo alle finanze pubbliche, oltre a trasparenza e sicurezza per il giocatore, quello illegale sottrae invece risorse rilevanti allo Stato e agli operatori regolari. Ed è una minaccia seria per la tutela e la protezione dei consumatori e per l’equilibrio del mercato. Il valore del gioco illegale è infatti stimato stimato tra i 20 e i 25 miliardi di raccolta all’anno, pari a oltre 3 miliardi di spesa e quindi a circa 2 miliardi di mancate entrate erariali.
È questo lo scenario emerso durante l’incontro “Mercato legale e gioco pubblico: il ruolo dell’industria” organizzato a Roma da AGIC – Confindustria (Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione) in cui sono stati presentati i risultati della ricerca realizzata da Luiss Business School che indaga le abitudini e le preferenze relative al gioco tra i giocatori in Italia, approfondendo le motivazioni che spingono i consumatori a rivolgersi ai canali illegali.
Secondo la ricerca emerge che il 14% di giocatori che accede ai canali illegali lo fa inconsapevolmente a causa della difficoltà nel distinguere tra operatori autorizzati e non autorizzati. Sono proprio i giocatori non informati, che tendono a rivolgersi con maggiore frequenza ai canali non autorizzati: oltre il 26% dichiara di aver giocato illegalmente, una quota più che tripla rispetto a quanto rilevato tra gli altri giocatori. Le ragioni che spingono i giocatori a rivolgersi ai canali illegali sono diverse: percezione di una maggiore semplicità d’uso delle piattaforme, rapidità dei pagamenti, convinzione che il gioco illegale permetta di ottenere vincite di importo superiore. Altre motivazioni sono legate all’esperienza di gioco, come una grafica ritenuta più accattivante e una maggiore varietà e qualità dei giochi.
Scenario da cui emerge la necessità di definire strategie di contrasto efficaci che devono basarsi non solo su azioni di controllo e repressione, ma anche su attività di informazione e sensibilizzazione finalizzate sia a valorizzare il settore del gioco legale sia a contrastare contestualmente quello illegale.
“Il contrasto al gioco illegale richiede un approccio organico e una forte collaborazione tra tutti gli attori che agiscono nella nostra industry. In questo senso, il percorso già avviato con il ministero dell’Economia e delle Finanze per il riordino del settore fisico è un’occasione fondamentale per fornire ai concessionari gli strumenti necessari per essere competitivi, contrastando parallelamente i canali illegali”, commenta Giuliano Guinci Public affairs, Sustainability & Retail operations director di Eurobet Italia e membro del Board di Aagic che aggiunge: “È indispensabile riconoscere alle aziende concessionarie la possibilità di comunicare con trasparenza e responsabilità: limitare totalmente, come è oggi, questa capacità rischia infatti di generare opacità, con conseguenze negative sia sul piano sociale che economico. Solo restituendo al settore le condizioni per distinguersi e valorizzarsi sarà possibile costruire un mercato più sicuro e sostenibile, differenziando con chiarezza legale da illegale”.
Durante l’incontro si è svolta una tavola rotonda sulla lotta all’illegalità a cui sono intervenuti rappresentanti del settore audiovisivo, tra cui Federico Bagnoli Rossi presidente Fapav e Stefano Selli vicepresidente Confindustria Radio Televisioni. Sono seguiti gli interventi sul ruolo del Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco Illegale e la tutela dei minori e della Guardia di Finanza sulle attività di contrasto nel settore dei giochi.
Infine, sono intervenuti Nicola Calandrini presidente commissione Programmazione economica e Bilancio del Senato, Dario Damiani commissione Programmazione economica e Bilancio del Senato, Virginio Merola commissione Finanze della Camera, Ettore Rosato segretario del Copasir e componente della Commissione Difesa della Camera con le conclusioni di Mario Lollobrigida direttore Giochi dell’Agenzie delle Dogane e dei Monopoli.