I prof non vogliono i bersaglieri a scuola. E scoppia la bufera

I docenti di un liceo scientifico di Magenta hanno manifestato il proprio dissenso contro la presenza dell'Associazione nazionale bersaglieri perché "si discosta dai principi"

I prof non vogliono i bersaglieri a scuola. E scoppia la bufera
00:00 00:00

Niente bersaglieri a scuola: è questa la presa di posizione di un gruppo di docenti del liceo scientifico Donato Bramante di Magenta, in provincia di Milano. Il corpo sarebbe dovuto entrare a scuola per promuovere i principi della Costituzione italiana, ivi compresi anche il tricolore, la Patria e l'inno nazionale, all'interno di un protocollo firmato dal Ministro dell’Istruzione Valditara e dall’Associazione Nazionale Bersaglieri.

"Questi principi vengono perseguiti da un’associazione che si discosta fortemente da essi. Il decalogo valoriale prevede obbedienza, rispetto, conoscenza delle proprie armi, ginnastica, sentimento della famiglia, fiducia in sé stessi fino alla presunzione. Nella maggior parte di questi dettami noi non riconosciamo noi stessi e il senso del lavoro educativo che svolgiamo", scrivono i docenti. Quanto alla famiglia, scrivono ancora, "non la consideriamo un obiettivo da perseguire a ogni costo e non la rivestiamo di una sacralità che esula dalle nostre competenze".

Sul caso è intervenuto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha sottolineato come dispiaccia "leggere prese di posizione ideologiche che non riconoscono il valore della storia e dell’esperienza dei nostri Bersaglieri: donne e uomini che servono la Nazione con disciplina, generosità e spirito di sacrificio". A loro, ha concluso, "giunga la mia stima e il mio sincero apprezzamento". Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega, ha voluto invece sottolineare che "la scuola può portare gli alunni in moschea, indottrinarli con la teoria gender, ma guai se gli studenti incontrano i Bersaglieri, che rappresentano i nostri più alti valori e le nostre più antiche tradizioni".

Noi, ha aggiunto, "non ci stiamo e vogliamo fermare questa deriva del politicamente corretto che si consuma sulla pelle delle giovani generazioni, cancellando i nostri simboli, snaturando la nostra società e lasciando il posto a costumi e ideologie che non ci appartengono e che minacciano il nostro mondo".

Per il momento non si hanno notizie di un annullamento del progetto ma solo di una presa di posizione dei docenti. Ma la lettera è destinata a far molto discutere anche nei prossimi giorni, soprattutto perché emerge con forza la volontà di portare la politica a scuola, anche a scapito dei valori del nostro Paese.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica