"I miei giorni in cella...". La rivelazione di Alemanno

"La politica è andata in ferie, abbandonando le persone detenute come si lasciano per strada gli animali domestici che danno fastidio”, scrive Alemanno sui social

"I miei giorni in cella...". La rivelazione di Alemanno
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La situazione delle carceri italiane è nota alle autorità ma sta diventando sempre più grave. Questo è quello che ha fatto notare Gianni Alemmano in quello che è a tutti gli effetti un diario dal carcere. "La politica è andata in ferie, abbandonando le persone detenute come si lasciano per strada gli animali domestici che danno fastidio”, scrive Alemanno sui social. Nel “diario”, finora diffuso ogni 15 giorni e pubblicato anche dal quotidiano giuridico on line Il Dubbio, l’ex ministro denuncia l’assenza di assistenza sanitaria nei penitenziari, dove i detenuti sono lasciati “morire nelle loro celle”.

Il messaggio di Alemanno, però, è stato recepito dalla politico. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, si è recato in visita nel complesso di Rebibbia dove ha incontrato, oltre ad Alemanno, altri rappresentanti della popolazione carceraria “per ascoltare direttamente criticità e proposte. Il diritto alla salute non si sospende con la libertà personale. Gli incontri di oggi rafforzano la nostra determinazione a superare le criticità e a dare risposte concrete”.

Una situazione grave al quale vanno aggiunti i dati esposti dal ministro della Giustizia Carlo Nordio sul numero dei suicidi in carcere. Nordio ha fatto notare come il dato sia “sotto il livello ereditato dal precedente governo nel 2022”.

“Esternazioni di una gravità inaudita”, ha attaccato il coordinamento della conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, che in una nota ricorda “le gravi carenze del sistema” dal punto di vista delle strutture, della carenza del personale, del sovraffollamento (al 31 luglio a fronte di una capienza di 51.300 posti, erano presenti nelle carceri italiane 62.569 ristretti) e, appunto, dell’inadeguatezza delle prestazioni sanitarie. “Ogni morte in - e di - carcere è un fallimento dello Stato”, conclude.

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