
Lezioni di arabo e Corano negli spazi comunali: è quanto emerso da un reportage pubblicato sul sito Milanopost.info, in cui si è data notizia delle attività svolte nella Casa delle Associazioni del Municipio 2 dove è stato attivato un vero e proprio campus estivo. L'associazione Resala che lo gestisce è una realtà nota nel Municipio 5 ma per i prossimi mesi opera in "trasferta". Intervistati dal sito di informazione locale, i gestori spiegano di aver portato al Municipio 2 la propria visione "di integrazione: insegniamo ai bambini l’arabo".
Integrarsi in Italia insegnando l'arabo ha una sfumatura di controsenso, infatti non stupisce che non ci siano bambini italiani, come da loro ammissione, nonostante dicano che il campus sia aperto a tutti. "Ai bambini insegniamo sia arabo egiziano che il Corano. Offriamo un insegnamento complementare a quello scolastico, anche se non siamo insegnanti”", spiegano ancora dall'organizzazione, confermando le ragioni per le quali il campus sia frequentato solamente da figli di immigrati. Viene definito un "doposcuola" che "aiuta l’integrazione".
"A Milano si insegna il Corano con soldi pubblici in condizioni climatiche al limite a dei bambini con i soldi dei cittadini. E questa amministrazione ha il coraggio di chiamarlo integrazione", ha dichiarato Lorenzo Kocis La Russa, capogruppo di Fratelli d’Italia in Municipio 1 a Milano. "Questa è l'immigrazione per la sinistra arcobaleno: fanno un ghetto e lo chiamano integrazione. Peraltro è la naturale evoluzione del Centro Donna che sta nella struttura accanto, un luogo dove le donne maltrattate possono andare solo su appuntamento e il cui servizio di mediazione culturale pare rivolto solo a donne egiziane", si legge ancora nella nota del capogruppo.
"Mi attiverò immediatamente perché la convenzione sia rivista e in caso revocata: non si usano così i beni della collettività. Se vogliono una scuola coranica se la paghino con i soldi propri e la facciano a casa loro", è la conclusione di Lorenzo La Russa.