
Primo giorno di lezioni all'Università di Pisa funestato, ancora una volta, dai pro Palestina. Un gruppo di occupanti ha fatto irruzione in una delle aule mentre si stava tenendo la lezione nel giorno in cui l'Ateneo toscano ha organizzato anche l'accoglienza delle matricole. Bandiere della Palestina in mano e megafono, in piedi sulla cattedra, davanti a studenti e professori attoniti, i pro Pal hanno ripetuto i soliti slogano e le solite frasi imparate a memoria negli ultimi anni, cogliendo l'ennesima occasione per non seguire le lezioni e, peggio, per non farle seguire nemmeno a chi, invece, avrebbe voglia di imparare.
L'azione di questa mattina è ancora più grave, perché è stata rivendicata come interruzione di una lezione di "un docente sionista". Sembra purtroppo di aver fatto un salto negli anni bui, quelli che vedevano gli ebrei e i loro amici vittime di tremende vessazioni, per non dire di peggio. L'iniziativa al "Polo Piagge" si inserisce in una più ampia situazione e può essere considerata quasi uno spot per quello che avverrà questa sera, un primo approccio per fare proselitismo tra le matricole e includerle subito nella massa dei pro Pal universitari.
"Scendiamo in piazza, e alimentiamo la mobilitazione popolare in solidarietà alla resistenza del popolo palestinese! Verso lo sciopero generale indicato da Usb del 22 settembre, rispondendo alla chiamata del sindacato e del Calp per bloccare tutto", si legge nel manifesto che promuove la manifestazione di questa sera a Pisa, che potrebbe rappresentare un problema per l'ordine pubblico. "Contro lo stato genocida e terrorista di Israele, contro i suoi mandanti in Occidente, a partire dal Governo Meloni che in Italia, insieme alle sue finte opposizioni garantisce la perpetuazione del genocidio sionista in Palestina, e del terrorismo internazionale di Israele nel medioriente e nel Mediterraneo", concludono gli "studenti" di Cambiare rotta nel loro manifesto.
L'organizzazione comunista giovanile in questi anni ha potuto muoversi in scioltezza in scuole superiori e università creando una rete capillare quasi senza alcun freno.
Nonostante gli omaggi ai terroristi, nonostante la violenza delle dichiarazioni, non è stata mai bloccata all'interno delle istituzioni universitarie scolastiche e oggi conta migliaia di militanti, che sono spesso tra coloro che partecipano alle manifestazioni violente di piazza.