
La Axon è l’azienda americana che fornisce i taser anche all’Italia. A capo della sede italiana c’è Luca Mascelloni.
Cinque morti in pochi mesi dopo l’uso del taser non sono pochi. Coincidenza o c’è qualcosa che non va?
«Non parlo dei casi in cui non è ancora stata eseguita l’autopsia. Ma nei casi di Pescara, Olbia e Reggio Emilia è stato escluso il nesso tra taser e decesso».
Quindi ha senso fare una distinzione tra morti «con» taser o «per» taser, come si faceva per il Covid?
«Ci sono casi davvero rarissimi in cui il taser può essere stato una concausa. Ma su 300mila casi di utilizzo del taser in tutto il mondo (tutti tracciabili) non ci sono episodi in cui la pistola elettrica sia stata la causa esclusiva della morte di un soggetto».
Come potremmo riassumere i rischi?
«Uno dei rischi è la caduta del soggetto: per 5 secondi la persona colpita ha una contrazione muscolare. Non perde i sensi ma può cadere a terra perchè non controlla i muscoli. Proprio per questo il taser non si usa in situazioni pericolose, ad esempio se un soggetto è su un cornicione o cose affini».
Dove viene puntato il taser?
«Proprio perché ha effetti muscolari, viene puntato sull’addome o sul quadricipite».
Uno studio Reuters in Usa ha calcolato mille morti tra il Duemila e il 2007.
«Ma ci sono altri 1.008 studi a livello mondiale che dicono l’esatto contrario: cioè che non c’è nesso tra taser e morte dei soggetti immobilizzati. Sono stati effettuati da privati, centri medici. E arrivano tutti alla stessa conclusione».
Anche in Italia è stata verificata l’assenza di questo nesso?
«Lo studio Mattei effettuato dall’Istituto superiore di sanità ha analizzato l’impatto dell’utilizzo del taser su soggetti portatori di pacemaker e ha concluso che non ci sono effetti».
È possibile che siano in circolazione armi difettose?
«Essendo un’arma comune da sparo a impulsi elettrici, il taser viene sottoposto a tutte le verifiche del caso. Sulle forniture, che arrivano tutte dagli Stati Uniti, ci sono molti test per garantire la sicurezza di ogni singolo pezzo».
È vero che la Axon arruola volontari per testare le pistole elettriche?
«In Italia non avviene. La legislazione Usa è molto diversa».
Ci può quantificare in numeri il livello di sicurezza dei taser?
«Su 5 milioni di esposizioni al taser - comprese quelle volontarie - non c’è stato nemmeno un decesso.
Le statistiche dicono che la percentuale di lesioni è dello 0,5%, soprattutto legata agli effetti della caduta. è uno strumento salva-vita, alternativo alla pistola. Il nostro obbiettivo è dimezzare il numero dei morti, che in Italia sono molti meno rispetto agli Usa»