È il giorno del funerale di Nicola Pietrangeli, il campione di tennis morto a 92 anni. Le esequie si terranno in forma privata alle 15 a Ponte Milvio, a Roma, proprio come desiderava lui. La camera ardente è stata allestita al Foro italico. Presenti moltissimi personaggi dello sport, politici e personalità. Uno dei momenti emotivamente più toccanti è quello della commemorazione, aperta dalla lettura di un estratto della sua autobiografia, "Se piove, rimandiamo". A leggerlo è l'attore Roberto Ciufoli. Le note di My Way di Frank Sinatra, che Pietrangeli amava moltissimo e che ha scelto lui stesso per il suo ultimo addio, rendono ancor più emozionante il momento.
"Nicola era la Coppa Davis", dice il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, parlando coi giornalisti al Foro italico, dove è allestita la camera ardente per il campione. "È il giocatore al mondo che ha dato di più al torneo, ha fatto due finali mondiali da giocatore, entrambe perse in Australia, poi l'ha vinta uno da capitano e tre da dirigente. Questo sistema che vince è stato costruito per cercare di avere in prospettiva dei buoni giocatori che fossero fuori dal campo persone per bene e con dei valori da trasmettere alle nuove generazioni. Un po' quello che sono stati nella loro vita lea pericoli e Nicola che adesso stanno giocando un misto".
"È una giornata di dolce tristezza, che è l'essenza di ciò che è stato Nicola", osserva Andrea Abodi, ministro per lo sport e per i giovani, Ha sempre preso vita di petto". Lo a margine della camera ardente al Foro Italico per Nicola Pietrangeli. "Rappresenta l'eccellenza delle persone", ha aggiunto. "Trattava tutti allo stesso modo, dal capo di Stato a chi lo salutava per strada".
Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano-Cortina nonché ex numero uno del Coni sottolinea che è "una giornata di tristezza ma a renderla meno triste è che siamo qui rispettando le sue volontà che aveva raccontato anche pubblicamente. Negli ultimi giorni addirittura voleva fare un ripasso parlandone con i figli. Ha sbagliato solo l'ora delle esequie, voleva farle a mezzogiorno. Questa cerimonia è stata organizzata nel pieno di quelle che erano le sue volontà. Lui aveva un desiderio che era una opportunità e un privilegio, aveva avuto l'intitolazione di questo luogo (il campo da tennis al Foro italico, ndr) in vita.
Diceva sempre, quando faceva fatica a muoversi, che andare ai funerali era un problema perché non si trova parcheggio e qui invece c'è sicuramente, soprattutto se succede di giorno feriale. Ecco questo è Nicola, un fenomeno, come giocatore atleta ma anche scanzonato, ironico e divertente e che per amore della battuta avrebbe sacrificato qualcosa di più importante".