Migranti armati di pugnali dirottano una nave a Napoli. Il blitz delle forze speciali

I clandestini nascosti a bordo volevano deviare verso la Francia. Irruzione del San Marco: in tarda serata catturati i banditi

Migranti armati di pugnali dirottano una nave a Napoli. Il blitz delle forze speciali
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I corpi speciali hanno liberato una nave turca dove un manipolo di clandestini, che si era nascosto a bordo, aveva preso il controllo per dirottarla o farsi portare in Francia, catturando gli stessi. L’operazione è stata annunciata, in maniera inusuale, dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante il forum con mezzo governo alla masseria di Bruno Vespa. «Quindici clandestini hanno preso il controllo di una nave turca a largo di Napoli, sequestrando 22 membri dell'equipaggio. Sono intervenute le forze speciali italiane di stanza a Brindisi, che hanno ripreso il controllo», ha rivelato Crosetto che poi ha anche annunciato la cattura dei clandestini. L’operazione è durata almeno cinque ore e si è conclusa verso le 19.30 di ieri, quando la Difesa ha fatto sapere che la situazione era sostanzialmente «in sicurezza». In realtà la «bonifica» della nave alla ricerca di clandestini nascosti è andata ancora avanti per ore.

La nave cargo turca Galata Seaways, del 2010, batte bandiera turca e stava facendo rotta verso il porto di Sète, in Francia. Nel Mar Tirreno, circa a 90 miglia da Napoli, i clandestini, evidentemente nascosti a bordo, hanno preso il controllo. Almeno due sarebbero stati armati ci coltello. Il comandante della nave ha dato l’allarme e si è chiuso con l’equipaggio nella cittadella, un’area blindata e sigillata che viene utilizzata in caso di attacco dei pirati.

La Guardia costiera ha inviato due navi compreso il Gregoretti ed è intervenuta anche l’unità Montecimone della Guardia di Finanza. Nel frattempo è stata allertata la Difesa, che ha deciso di far intervenire i reparti scelti più vicini del battaglione San Marco decollati da Brindisi. Il generale dei paracadustisti in riserva, Marco Bertolini, che ha comandato i corpi speciali, spiega al Giornale che «nel San Marco ci sono diversi uomini nati nei Consubin, gli incursori della Marina e alcune unità hanno capacità speciali, come gli abbordaggi con gommoni o elicotteri».
I «leoni» del San Marco, come vengono chiamati in gergo militare, avrebbero preso d’assalto la nave sequestrata proprio calandosi dagli elicotteri. Durante l’operazione Crosetto ha dichiarato: «Sui dirottatori si sa che sono dei clandestini saliti a bordo di una nave turca e usando armi, tipo pugnali, si sono impossessati della nave». Alcuni clandestini si sono nascosti nella stiva e chiusi da qualche parte nell’inutile tentativo di resistere ai corpi speciali.

Alla fine la nave è stata mesa in sicurezza, l’equipaggio liberato e tutti i sequestratori disarmati e messi in condizione di non nuocere. Ieri sera non si avevano notizie di vittime o feriti. Non è chiaro quali fossero le reali intenzioni dei clandestini e come fossero saliti a bordo, ma la nave, dopo la «liberazione», stava rientrando verso Napoli. Nel 2018 un gruppo di migranti soccorsi del rimorchiatore d’altura Vos Thalassa si erano ribellati temendo di venire riportati in Libia. L’equipaggio era stato circondato e minacciato con il gesto «ti taglio la gola». Due degli ammutinati erano stati arrestati e processati, ma alla fine incredibilmente assolti perché se fossero tornati in Libia le loro vite sarebbero state in pericolo.

Per questo impedire al rimorchiatore che li aveva tratti in salvo nel Mediterraneo centrale di far rotta verso il paese nordafricano non può essere considerato

un reato. Crosetto ha colto l’occasione per sottolineare che alle forze armate italiane, con le nuove minacce all’orizzonte, «servono più forze speciali rispetto a prima quando si faceva solo operazioni di peace keeping».

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