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Molotov e bombe carta: il ritorno dei no Tav incappucciati

Nuovi assalti concertati in Cal di Susa: gruppi di no Tav incappucciati sono andati all'attacco dei cantieri. In località Baraccone hanno tentato l'assalto con un argano

Molotov e bombe carta: il ritorno dei no Tav incappucciati

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Non si fermano gli assalti no Tav al cantiere di San Didero, in Piemonte, contro i cantieri dell'alta velocità. Da ieri a Venaus, nell’area della città metropolitana di Torino, è in corso il festival dell'Alta felicità, organizzato dai comitati no Tav con il supporto dei centri sociali. E proprio in queste ore sono tornate a intensificarsi le guerriglie da parte degli attivisti ch vorrebbero fermare i lavori per la costruzione del collegamento veloce con Lione.

Tra collettivi, centri sociali e associazioni, la platea di sedicenti attivisti che agisce come frange terroristiche è molto varia. Non mancano i ragazzini, indottrinati nelle scuole torinesi dai centri sociali, che durante le occupazioni organizzano laboratori no Tav. Nelle valli si riversano anche i senatori del movimento, animatori delle proteste. Questo pomeriggio, approfittando dell'elevata concentrazione di persone a Venaus, un gruppo di incappucciati si è staccato per raggiungere il cantiere in Val di Susa. Erano circa una cinquantina, che hanno lanciato bombe molotov contro il cantiere ma anche petardi, bombe carta e sassi contro le forze dell'ordine che presidiano costantemente le aree delle strutture no Tav in costruzione.

La reazione degli agenti è stata immediata, con copioso lancio di lacrimogeni contro il gruppo per tentare la dispersione e impedire assalti alle strutture. Ma la situazione è in continua evoluzione, anche perché l'assalto è evidente sia stato programmato e studiato, considerando che da un lato diverso del cantiere un altro gruppo sta agendo con un argano per tentare di sradicare un cancello del cantiere e tentare l'invasione. Si può parlare di un vero e proprio accerchiamento, di un'azione concertata per evitare la concentrazione di forze di polizia e poter agire con maggiore libertà.

Sul posto stanno arrivando i rinforzi delle forze dell'ordine ma ne frattempo l'assalto sembra non essere destinato a esaurirsi rapidamente né a San Didero e nemmeno a Chiomonte.

Sorvegliata speciale l'autostrada, dove spesso i no Tav installano strutture che mettono in serio pericolo l'incolumità dei viaggiatori allo scopo di aprirsi varchi per entrare nei cantieri dell'alta velocità.

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